Il Venezia ferma la Lazio sullo 0-0 con una partita coriacea. Gli ospiti non riescono mai a trovare il varco giusto di fronte ad avversari che nel secondo tempo hanno rischiato - e forse avrebbero meritato - di conquistare l'intera posta.
Dopo aver fermato la corsa della capolista Napoli soltanto una settimana fa, per i capitolini un grande passo indietro sotto il profilo della determinazione, mentre la prestazione può dare nuove speranze ai veneti e anche il punto, dopo tre ko di fila, è quantomeno incoraggiante.
Di Francesco in partenza si gioca la carta Maric al centro dell'attacco, cercando quel riferimento offensivo smarrito dall'addio di Pohjanpalo. Doumbia rinforza gli ormeggi a centrocampo: il sacrificato è Busio. Baroni affida la porta a Mandas e davanti schiera Isaksen, Dia, Zaccagni e Noslin. Partono forte i padroni di casa, spinti da un pubblico encomiabile, nonostante il penultimo posto.
Al 14' Doumbia, libero al limite, centra in pieno Maric, in una conclusione che poteva diventare velenosa. Risponde la Lazio con Isaksen, che mette a sedere un paio di avversari ma non trova lo specchio in una selva di gambe.
Al 23' Dia si divora la palla del vantaggio: Zaccagni lo libera in area ma l'attaccante, liberissimo, calcia in maniera sbilenca. Al 40' Baroni perde Dele-Bashiru, infortunato in uno scontro fortuito con Zerbin. Entra Belahyane. Si riparte senza cambi ma la Lazio va subito all'arrembaggio: all'8 Isaksen ci prova da 25 metri ma Radu alza sopra la traversa. Baroni cerca di alzare il ritmo e mette Lazzari per un Tavares sottotono e Pedro per Noslin. Di Francesco risponde con Schngtienne per l'acciaccato Marcandalli. La partita si gioca a viso aperto e il Venezia risponde colpo su colpo con grande agonismo. Al 20' è Maric a restituire alla Lazio il regalo del primo tempo: punizione di Zerbin e l'attaccante croato, a due passi da Mandas, non inquadra lo specchio di testa per la disperazione del Penzo.
Poco dopo Oristanio cerca di ripetere il gol realizzato da corner con il Como ma la sfera esce lambendo il primo palo. I padroni di casa danno il massimo e al 29' sempre Oristanio si fa metà campo in contropiede, con una finta spiazza i centrali e, dal limite, cerca e trova l'angolino basso. Mandas, con la punta delle dita, mette in angolo con una parata prodigiosa. Di Francesco sente che può fare il colpaccio e si gioca la carta Busio come incursore al posto di Doumbia e sceglie Fila per un esausto Maric. Anche Oristanio esce per Yeboah. Al 35' lo stadio impazzisce per una topica di Marchetti: con l'ecuadoriano lanciato a rete, ferma tutto per un fallo di mano di un difensore laziale, interrompendo un'azione molto promettente. I lagunari sono una furia e non bastano le scuse plateali del direttore di gara a placare l'ira. Anche Baroni prova l'ultima carta, con Tchaouna. Il Venezia getta il cuore oltre l'ostacolo e al 90' con Zerbin mette i brividi a Mandas con un diagonale deviato in angolo. In pieno recupero, Yeboah ha la palla che vale i tre punti, ma appoggia docile a Mandas dal dischetto del rigore.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA