La Direzione Generale della ASL 2
Abruzzo ha ufficialmente bloccato l'attività intramoenia
aziendale per favorire lo smaltimento delle liste di attesa,
penalizzando paradossalmente la cittadinanza ed il personale
sanitario. A denunciarlo sono il segretario generale della Cisl
Abruzzo Molise, Giovanni Notaro, il segretario generale Cisl Fp,
Vincenzo Mennucci, e il segretario generale Cisl Medici,
Carlo Capparuccia.
"In primis - spiegano in una nota i sindacalisti - non è
chiaro come tale azione possa automaticamente facilitare lo
smaltimento delle liste di attesa. Al contrario l'unico effetto
reale, sarà che i pazienti si rivolgeranno ad altri
professionisti regionali o extraregionali aggravando così i
dati, già allarmanti, sulla mobilità passiva extra-regionale".
Secondo la Cisl "questa azione andrà a penalizzare la
dirigenza ed il personale del comparto, aumentando il fenomeno
del 'Great Resignation', cioè il fenomeno delle grandi
dimissioni volontarie la cosiddetta 'fuga dagli ospedali', le
cui cause sono multifattoriali tra cui il 'burnout', l'atavica
carenza di personale, le condizioni di lavoro disumane, la
scarsa organizzazione del lavoro, l'assenza di innovativi
strumenti welfare aziendale, mancanza nelle corsie e nelle sale
operatorie di farmaci e dispositivi medici".
"Tali misure - si prosegue nella nota - vanno a ledere il
diritto soggettivo del professionista sanitario all'esercizio
della libera professione intramuraria, evidenziando cosi
un'azione sanzionatoria nei confronti del dipendente, ma
soprattutto limitativa della volontà personale di ogni singolo
cittadino di poter scegliere in autonomia e a proprie spese il
diritto a scegliere il proprio percorso di cura. Nella
fattispecie così facendo si sta negando il diritto alla salute
sancito dall'articolo 32 della Costituzione".
Per i sindacalisti "la Direzione della ASL 02 identifica il
problema delle liste d'attesa come specifica condotta colposa
del dirigente medico, quando in realtà è attribuibile quasi
esclusivamente alla gestione della Asl per i noti problemi di
carenza di risorse umane atte a garantire le prestazioni
istituzionali, le disfunzioni organizzative nella gestione delle
liste d'attesa, la mancata programmazione e pianificazione dei
fabbisogni in relazione ai volumi prestazionali richiesti per
l'esecuzione delle prestazioni".
La Cisl denuncia infine "la carenza di farmaci e dispositivi
medici a causa del piano di razionalizzazione: nonostante le
numerose segnalazioni inviate vige da parte dell'azienda, la
totale indifferenza su tale situazione emergenziale".
I sindacalisti auspicano che con l'arrivo del nuovo dg Mauro
Palmieri, "vengano superate posizioni di scontro e punitive tra
la direzione ed il personale sanitario e si instauri finalmente
un dialogo costruttivo al fine di migliorare realmente l'offerta
sanitaria di cui necessitano e che meritano di avere i nostri
concittadini abruzzesi".
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