/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Studio cambio climatico, in Abruzzo siccità e desertificazione

Studio cambio climatico, in Abruzzo siccità e desertificazione

Ecogest, è tra sei regioni a più alto rischio di eventi estremi

PESCARA, 27 febbraio 2025, 12:33

Redazione ANSA

ANSACheck
© ANSA/EPA

© ANSA/EPA

L'Abruzzo sta vivendo un'accelerazione dei fenomeni estremi, con un aumento delle temperature, siccità prolungate e un progressivo avanzamento della desertificazione. I dati parlano chiaro: se non si interviene con urgenza, le conseguenze per l'ambiente, le risorse idriche e le attività economiche saranno irreversibili.
    A sostenerlo è Il Centro Studi Cambiamento Climatico di Ecogest che ha presentato previsioni preoccupanti, evidenziando che l'Abruzzo è tra le sei regioni italiane a più alto rischio di eventi climatici estremi.
    L'Abruzzo è una delle aree più vulnerabili in Italia, e le proiezioni per i prossimi decenni sono tutt'altro che rassicuranti. Oltre il 15% del suo territorio è classificato come 'rischio estremo', con impatti già evidenti. Le aree del Pescarese e Chietino sono le più colpite dalla diminuzione delle precipitazioni e dall'aumento delle temperature, che aggravano ulteriormente la crisi idrica.
    Il Mediterraneo, che è ormai uno degli 'hot spot' del cambiamento climatico, ha visto un riscaldamento che supera del 20% la media globale, con un drastico calo delle precipitazioni.
    Questo scenario ha già cominciato a compromettere le attività economiche e sociali in Abruzzo, e le previsioni future sono ancora più allarmanti: le temperature medie potrebbero salire fino a 22,3°C entro la fine del secolo, con picchi oltre i 37°C per 62 giorni all'anno.
    Il rischio è ancora più grave considerando le problematiche strutturali della regione, come la carenza di infrastrutture moderne e la manutenzione inadeguata. La dispersione idrica, che in Italia è già al 42% e ancora più alta nel Sud, amplifica la difficoltà nel gestire le risorse idriche nelle zone più vulnerabili.
    "Il nostro studio - ha dichiarato Valerio Molinari, presidente del CCSC e azionista di Ecogest Spa - vuole fornire dati concreti per orientare le future scelte infrastrutturali e politiche. È fondamentale adottare politiche tempestive per affrontare questa emergenza globale. La diagnosi è chiara, ora è il momento di passare alla cura, attraverso l'innovazione scientifica e soluzioni concrete." Un settore particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico è quello delle infrastrutture di trasporto. Il presidente Molinari sottolinea l'importanza di una manutenzione efficace e resiliente, attraverso l'uso di tecnologie avanzate come telecamere online, stazioni meteorologiche e sensori di carico stradale, oltre alla piantumazione di alberi autoctoni per migliorare la sostenibilità delle infrastrutture.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza