"Il conflitto russo-ucraino e le
guerre in Medio Oriente ci hanno riportato a una fase
contrastata della congiuntura internazionale a cui non eravamo
più abituati". Lo ha detto il direttore della rivista 'Domino'
Dario Fabbri a margine del suo intervento al Festival delle
Città del Medioevo, in corso all'Aquila. Analista e giornalista
italiano, noto per i suoi approfondimenti su tematiche
internazionali, si è concentrato sulla geopolitica dell'acqua,
tema portante - quest'ultimo - della seconda edizione del
Festival promosso dall'Università dell'Aquila.
"In un momento i cui ci siamo adagiati sull'idea che la
storia sia finita - ha spiegato Fabbri - ci si illude che si
possa facilmente arrivare a una soluzione dei conflitti. Cosa,
al momento impossibile, se si pensa che la questione
russo-ucraina esiste da cinque secoli, oltre al fatto che i
russi non lasceranno facilmente i territori che hanno annesso
per mano militare. Anche solo parlare di congelamento della
guerra non è facile. Su quali confini? Su quali linee? Gli
americani sembrano nascondersi dietro a un dito dicendo di voler
condurre a un cessate il fuoco, senza avere idea sul come e sul
quando". Proprio sullo "stupore e l'orrore" con cui l'Occidente
guarda alle vicende belliche in corso alle sue porte si
concentrerà il prossimo numero di 'Domino'.
Davanti al pubblico dell'Auditorium, Fabbri ha analizzato gli
aspetti geopolitici legati all'acqua "non tanto come risorsa
idrica - ha precisato - perché questo non è un mio ambito
specifico, anche se si tratta di un argomento che conduce a
guerre, basti pensare a quello che succede tra Etiopia ed
Egitto. La mia analisi, invece, si concentra sulla gestione dei
mari in questa fase, quindi su ciò che vuol dire la
globalizzazione che è quasi sempre un elemento marittimo,
considerando il volume di merci che si spostano via mare. Si
tratta della sfida per eccellenza del nostro tempo, cioè tra
Stati Uniti e Cina". Fabbri, in particolare, ha parlato degli
attacchi degli Houthi contro le navi mercantili nello stretto di
Bab-el-Mandeb - valutando possibili implicazioni nella questione
di Gaza - e della questione di Taiwan, da molti indicata come
motivo di gravi tensioni internazionali.
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