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Barone (Help senza confini), 'a Goma è vera emergenza'

Barone (Help senza confini), 'a Goma è vera emergenza'

'Ho lasciato la città appena in tempo. Conflitto può estendersi'

L'AQUILA, 28 gennaio 2025, 18:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La situazione a Goma è precipitata a causa dell'arrivo del gruppo dei ribelli M23, e io ho fatto appena in tempo a tornare in Italia".
    A parlare è Francesco Barone, docente dell'Università dell'Aquila e presidente di Help Senza Confini Onlus al rientro dal Congo dove ha portato avanti la sua 62ma missione nell'Africa subsahariana.
    Una missione dove, oltre a portare avanti azioni umanitarie di solidarietà all'interno della comunità del Nord Kivu, è riuscito a incontrare personalmente il sindaco di Goma, Faustin Kapend Kamand, raccogliendo il suo appello al cessate il fuoco nel tentativo di fermare una serie di conflitti che stanno condizionando milioni di persone, vittime di violenze e saccheggi.
    "L'appello del primo cittadino - sottolinea Barone originario di Bussi (Pescara) - ha avuto eco internazionale. Tuttavia, la situazione è progressivamente peggiorata. I ribelli hanno occupato Minova, Masisi e Sake e scontri sono arrivati fino a 300 metri dalle scuole che abbiamo allestito. In queste condizioni, se ti accerchiano non hai scampo, perché da una parte c'è il lago Kivu, dall'altro c'è la frontiera col Ruanda.
    Peraltro, al momento, l'aeroporto di Goma è chiuso, se la mia partenza fosse stata programmata qualche giorno più tardi non avrei avuto modo di rientrare. Negli ultimi giorni era tutto un volare di aerei ed elicotteri da guerra".
    La situazione resta delicata, in molte aree manca l'energia elettrica e c'è difficoltà nella comunicazione internet.
    "Facciamo fatica a comunicare con Benvenuto - riprende Barone - il nostro uomo di riferimento a Goma. Sono preoccupato, anche perché tante persone hanno accolto l'arrivo degli uomini dell'M23 quasi come liberatori, magari anche solo nel tentativo di ingraziarseli".
    Il rischio, secondo il professor Barone, è che la situazione degeneri in una guerra regionale "dove entrano in ballo anche l'Uganda e il Burundi".
   

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