Domani la Corte europea dei
diritti umani stabilirà se gli Stati hanno violato i diritti dei
loro cittadini perché non hanno preso le misure necessarie a
mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici come previsto
dall'accordo di Parigi sul clima del 2015 (Cop21).
In una sala gremita, si prevede la presenza di circa 90
giornalisti, la Cedu si pronuncerà contemporaneamente su tre
ricorsi, quello di un gruppo di anziane donne contro la
Svizzera, quello dell'ex sindaco del Comune di Grande-Synthe
contro la Francia e infine quello presentato da un gruppo di
giovani portoghesi contro il proprio Stato e altri 31 paesi, tra
cui l'Italia. In tutti e tre i ricorsi i governi sono accusati
di violare il diritto alla vita e quello che impone il rispetto
per la vita privata e familiare.
Il fascicolo contro la Svizzera e quello presentato dai
giovani portoghesi sono giunti alla Corte nel 2020, mentre
quello contro la Francia è arrivato l'anno dopo. I togati di
Strasburgo hanno deciso che tutti e tre i casi dovevano essere
decisi dalla Grande Camera, l'istanza più alta, e anche quella
le cui decisioni sono definitive.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA