Si potrebbe ottenere un gettito
annuale tra 200 e 250 miliardi di dollari tassando del 2% i
patrimoni dei circa 3.000 miliardari globali e altre entrate
erariali per 100-140 miliardi di dollari all'anno, se il tributo
fosse esteso anche ai titolari di ricchezza netta superiore a
100 milioni di dollari.
Sono le stime contenute nel rapporto a cura dell'economista
Gabriel Zucman, direttore dell'Osservatorio Fiscale Europeo,
commissionatogli dalla Presidenza brasiliana del G20 in vista
del G20 Finanze di fine luglio a Rio, citate dall'Oxfam. Il
rapporto sottolinea che tale nuovo standard globale può essere
attuato anche in mancanza di partecipazione da parte di tutti i
Paesi. La misura, secondo Oxfam, contribuirebbe a ridurre la
regressività al vertice dei sistemi di imposizione che vede
contribuenti più facoltosi in molti Paesi, tra cui l'Italia,
versare, in proporzione al proprio reddito o patrimonio, minori
imposte dirette, indirette e contributi rispetto a cittadini con
redditi più bassi o patrimoni più esigui. Negli ultimi
quarant'anni, ricorda Oxfam, i miliardari hanno registrato, in
media, un rendimento nominale annuo lordo del 7,5% e corrisposto
ogni anno all'erario l'equivalente irrisorio dello 0,3% del
valore dei propri patrimoni. La misura proposta da Zucman
produrrebbe, in media, un calo del rendimento annuo netto per i
miliardari dal 7,2% al 5,5% con limitati impatti avversi sulle
scelte di risparmio ed investimento.
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