Le donne fanno più fatica a pagare le
bollette e, in alcuni casi, anche a riscaldare la propria
abitazione. Con lavori meno retribuiti e a volte meno
continuativi le donne sole, e ancora di più le mamme single,
rischiano di trovarsi in condizioni di povertà energetica più
facilmente degli uomini. Il che significa che anche quello
energetico, soprattutto dopo la crisi del 2022, è diventato un
ambito in cui si rispecchia la disuguaglianza di genere.
A fare il punto è uno studio della Camera dei deputati, che
analizza gli ultimi dati e studi europei in materia, dedicando
un focus particolare alla situazione in Italia. Le probabilità
più alte di trovarsi in arretrato col pagamento delle bollette
riguardano le coppie con figli rispetto a quelle senza figli
(30% a fronte del 23%), e le donne single rispetto agli uomini
single (31% contro il 26%). La percentuale diventa poi
particolarmente significativa per le madri single, raggiungendo
il 44%.
Secondo i dati Istat sui due indicatori di povertà energetica
(bollette e riscaldamento) l'11,2% delle famiglie in cui le
donne sono le principali percettrici di reddito hanno difficoltà
a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, due punti
percentuali in più rispetto ai nuclei che economicamente fanno
affidamento agli introiti maschili. Anche nel caso del pagamento
delle utenze, i nuclei in cui la donna è la principale
percettrice di reddito risultano essere più esposti al rischio
di essere in arretrato: 5,2% contro il 4,5% delle famiglie in
cui è l'uomo il principale percettore.
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