"Siamo estremamente sorpresi della
decisione di Regione Lombardia di procedere con le gare
idroelettriche, quando tutte le regioni, anche quelle che
avevano avviato le procedure, sono tornate indietro". Così
all'ANSA Marco Stangalino, direttore power asset di Edison,
circa la procedura per le gare idroelettriche.
"Una decisione - prosegue - che si fatica a spiegare dal
punto di vista sia della strategia energetica nazionale sia
della competitività del mercato. Significa sottovalutare
l'importanza di asset estremamente strategici per l'autonomia
della produzione elettrica italiana e la regolazione di una
risorsa preziosa come l'acqua, dal momento che si sta aprendo
all'ingresso di fondi di investimento ed operatori stranieri,
senza alcuna garanzia di reciprocità per le nostre imprese di
competere sui mercati esteri, andando anche a danneggiare
rapporti consolidati e di fiducia costruiti nel tempo con i
territori. L'Italia con Regione Lombardia sta procedendo unica
in Europa in modo autolesionistico su questa via, nonostante
l'archiviazione della procedura d'infrazione del 2021 ad opera
della Commissione Europea".
Stangalino spiega inoltre che le gare in avvio "portano con
sé un errore di fondo che pregiudica il loro corretto
svolgimento, danneggiando gli investimenti e minacciando di
congestionare a lungo tutto il comparto. Infatti, il valore
delle cosiddette opere asciutte attribuito da Regione Lombardia
appare irragionevolmente sottostimato. Questo è uno dei motivi
che ci ha portato, insieme ad altri operatori, ad avviare un
arbitrato e un ricorso contro questa valutazione, che ha
l'effetto di comportare errate valutazioni tra i partecipanti
alle gare e una pesante incertezza".
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