Cresce la propensione green delle
imprese italiane. Nel 2023 la produzione di energia da impianti
fotovoltaici nelle imprese, pari a 10.742 GWh, è aumentata del
9,1% rispetto all'anno precedente. La crescita è stata più
sostenuta, +15,8%, nelle aziende manifatturiere con un
incremento del 20,8% del numero di impianti. Nelle imprese dei
servizi la produzione di energia da fotovoltaico è cresciuta del
6,1% con un aumento del 14,9% del numero di impianti.
E nel primo semestre 2024 l'Italia ha messo a segno una crescita
del 17,4% della produzione di energia elettrica con il solare,
piazzandosi al secondo posto nell'Ue, dopo la Polonia. La
tendenza è misurata da Confartigianato in un rapporto presentato
in occasione della seconda edizione della 'Settimana per
l'energia e la sostenibilità' che si svolge dal 21 al 27 ottobre
in tutta Italia.
Nella filiera dell'energia da fonti rinnovabili nel 2024 sono
impegnate 94.372 imprese con 354.885 addetti. Si tratta di
aziende che fabbricano motori, generatori, trasformatori
elettrici, turbine e turboalternatori, producono energia
elettrica, recuperano e preparano al riciclaggio rifiuti solidi
urbani, industriali e biomasse, installano impianti elettrici in
edifici e ne curano la manutenzione.
Consistente anche la quota di aziende che operano nell'economia
circolare, 182.370 con 553mila addetti e una forte presenza di
imprese artigiane, ben 122.868. In testa alla classifica
regionale per numero di addetti impegnati nell'economia
circolare vi è la Lombardia (96.330), seguita da Lazio (50.247),
Veneto (49.663), Emilia-Romagna (46.593) e Campania (45.845). A
livello provinciale, il maggior numero di addetti nell'economia
circolare si registra a Roma (37.186), seguita da Milano
(30.242), Torino (23.143), Napoli (22.388) e Brescia (15.099).
"Per ridurre i costi dell'energia, abbattere le emissioni,
favorire la creazione di imprese e occupazione - sottolinea
Marco Granelli, presidente di Confartigianato - va potenziato
l'utilizzo di fonti rinnovabili, anche favorendo gli
investimenti in piccoli impianti per l'autoproduzione,
privilegiandone l'installazione su capannoni e aree occupate di
immobili produttivi per evitare il consumo di suolo, e
promuovendo la realizzazione di comunità energetiche".
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