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Mazzoncini, 'con Fitto in Ue si riapre il tema idroelettrico'

Mazzoncini, 'con Fitto in Ue si riapre il tema idroelettrico'

'Aspettare la fine delle concessioni al 2029 sarebbe un errore'

CERNOBBIO, 06 settembre 2024, 16:43

Redazione ANSA

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Sulle concessioni idroelettriche "aspettavamo che andasse Fitto in Europa, in modo da avere un interlocutore con cui aprire il tema". Lo ha detto l'amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, a margine della conferenza stampa del gruppo al Forum Teha di Cernobbio, a proposito della scadenza delle concessioni idroelettriche in Italia, che saranno messe a gara come richiesto dalla Commissione europea. La posizione di A2A "è quella che conoscete. Ci sono 15 miliardi di investimenti da fare sugli impianti idroelettrici e riteniamo che sarebbe un errore attendere il 2029, ovvero la fine delle attuali concessioni", ha continuato Mazzoncini. "Ora - ha sottolineato - non solo c'è una nuova Commissione, ma avremo anche un commissario auspicabilmente di rilevante peso, che conosce molto bene la tematica. Quindi mi auguro intanto che la Commissione si costituisca il prima possibile" e "che quindi possa essere davvero operativa dal primo di novembre, e poi che questo tema possa essere ripreso prima possibile". Mazzoncini ha ricordato che la strada che era stata individuata "era quella che il ministro Pichetto Fratin aveva portato nel decreto Energia, cioè la possibilità per le Regioni di optare tra le varie opzioni, oltre a quella delle gare, anche quella della riassegnazione agli attuali operatori, a fronte però di investimenti rilevanti e ovviamente con una ridefinizione dei canoni di concessione a favore delle Regioni. Questa strada, di fatto, non si è ancora percorsa e quindi è rimasta sospesa". Nel "nostro decreto concorrenza era stata inserita la concorrenza anche sulla concessione idroelettrica. Nello stesso periodo l'Europa aveva chiuso la procedura di infrazione verso Svezia, Francia, Italia e Austria sul idroelettrico, fondamentalmente perché" si è ritenuto "che la concorrenza non sia necessariamente uno strumento applicabile in un settore stabile". Secondo Mazzoncini, "il punto è che per poter portare definitivamente nel dl Energia questa possibilità per le Regioni, occorre negoziare con l'Europa la modifica di questa clausola al dl concorrenza, che ovviamente con la Commissione che era sostanzialmente scaduta non c'erano interlocutori con cui discutere".
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