Sulle concessioni idroelettriche
"aspettavamo che andasse Fitto in Europa, in modo da avere un
interlocutore con cui aprire il tema". Lo ha detto
l'amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, a margine
della conferenza stampa del gruppo al Forum Teha di Cernobbio, a
proposito della scadenza delle concessioni idroelettriche in
Italia, che saranno messe a gara come richiesto dalla
Commissione europea. La posizione di A2A "è quella che
conoscete. Ci sono 15 miliardi di investimenti da fare sugli
impianti idroelettrici e riteniamo che sarebbe un errore
attendere il 2029, ovvero la fine delle attuali concessioni", ha
continuato Mazzoncini. "Ora - ha sottolineato - non solo c'è una
nuova Commissione, ma avremo anche un commissario
auspicabilmente di rilevante peso, che conosce molto bene la
tematica. Quindi mi auguro intanto che la Commissione si
costituisca il prima possibile" e "che quindi possa essere
davvero operativa dal primo di novembre, e poi che questo tema
possa essere ripreso prima possibile". Mazzoncini ha ricordato
che la strada che era stata individuata "era quella che il
ministro Pichetto Fratin aveva portato nel decreto Energia, cioè
la possibilità per le Regioni di optare tra le varie opzioni,
oltre a quella delle gare, anche quella della riassegnazione
agli attuali operatori, a fronte però di investimenti rilevanti
e ovviamente con una ridefinizione dei canoni di concessione a
favore delle Regioni. Questa strada, di fatto, non si è ancora
percorsa e quindi è rimasta sospesa". Nel "nostro decreto
concorrenza era stata inserita la concorrenza anche sulla
concessione idroelettrica. Nello stesso periodo l'Europa aveva
chiuso la procedura di infrazione verso Svezia, Francia, Italia
e Austria sul idroelettrico, fondamentalmente perché" si è
ritenuto "che la concorrenza non sia necessariamente uno
strumento applicabile in un settore stabile". Secondo
Mazzoncini, "il punto è che per poter portare definitivamente
nel dl Energia questa possibilità per le Regioni, occorre
negoziare con l'Europa la modifica di questa clausola al dl
concorrenza, che ovviamente con la Commissione che era
sostanzialmente scaduta non c'erano interlocutori con cui
discutere".
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