La riforestazione di posidonia
oceanica nell'Area marina protetta delle Cinque Terre entra nel
vivo. Il progetto 'Green sea', guidato dall'International School
for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di
Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università
di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia,
mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del
Mar Mediterraneo.
Nei giorni scorsi i ricercatori hanno piantato le prime talee
di posidonia oceanica nella prateria sottomarina di Monterosso
al Mare (La Spezia), una delle più ampie del levante ligure. Il
sito è particolarmente importante perché studiato sin dagli anni
'80 e '90, quando l'Area marina protetta delle Cinque Terre era
ancora in fase di istituzione.
La posidonia oceanica non è solo una pianta marina: è una
vera alleata nella lotta contro i cambiamenti climatici e la
perdita di biodiversità. Produce ossigeno, fino a 20 litri al
giorno per ogni metro quadrato, e contribuisce a proteggere le
coste dall'erosione. Ogni ettaro di posidonia può produrre fino
a 20 tonnellate di sostanza organica all'anno, offrendo rifugio
e cibo a moltissime specie marine. Ripristinare le praterie
significa salvaguardare un intero ecosistema.
Per l'intervento è stata adottata una tecnica innovativa di
riforestazione subacquea, ispirata a metodi già impiegati con
successo in ambiente terrestre. I biologi hanno utilizzato
biostuoie biodegradabili in fibra di cocco, su cui sono state
ancorate manualmente le talee di posidonia, raccolte tra quelle
sradicate naturalmente dalle mareggiate o dalle ancore delle
barche. Ogni biostuoia è stata suddivisa in nuclei, ciascuno
composto da venti talee.
Le piante impiegheranno qualche mese per mettere radici e
iniziare a espandersi, fino a coprire un'area complessiva di 100
metri quadrati. Il monitoraggio sarà cruciale: per almeno due
anni, gli esperti seguiranno da vicino lo sviluppo delle piante
per valutarne il successo.
Il progetto 'Green Sea' non si limita a ripristinare la
posidonia esistente, minacciata dalle attività umane. Ha anche
l'obiettivo di identificare le tecniche di riforestazione più
efficaci e le condizioni ideali per il reimpianto, come la
profondità ottimale per far attecchire le piante.
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