Gli alberi in città funzionano come
dei veri e propri "climatizzatori" naturali. A dimostrarlo sono
i dati di 300 sensori installati sugli alberi di Bam -
Biblioteca degli Alberi di Milano, con l'obiettivo di aiutare a
comprendere la portata dell'impatto benefico delle piante sul
micro-clima urbano.
Pnat, uno spin-off dell'Università di Firenze premiato in
qualità di Science, Technology & Design Partner dell'iniziativa
"Prospettiva Terra" ha messo a punto, con Stefano Mancuso, i
sensori che rilevano, in tempo reale, i dati sulla stabilità
degli alberi e lo studio che ha permesso di calcolare i valori
relativi allo stoccaggio di CO₂, nonché alla rimozione delle
polveri sottili.
Dalle prime rilevazioni, risulta che gli alberi di BAM,
monitorati dal progetto, hanno stoccato dalla loro nascita fino
ad oggi 104 tonnellate di CO₂ mentre, dal 1 aprile ad oggi hanno
già rimosso 4.969 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a
71 kg ad aprile 2025. Il miglioramento della qualità dell'aria,
generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del
25-30% rispetto ad un'area non alberata. In termini economici,
invece, il beneficio che hanno generato è di circa 5.278,12
euro.
«La soluzione alla crisi climatica sono proprio le piante, che
rappresentano il futuro delle nostre città - afferma Mancuso - I
centri urbani, infatti, sono ambienti che si stanno scaldando,
come il nostro pianeta e le ondate di calore sono sempre più
lunghe e frequenti. In queste condizioni e con un futuro in cui
gli eventi climatici estremi saranno inevitabili, la soluzione
più efficiente è coprire le nostre città di alberi, capaci di
ridurre sensibilmente le temperature e assorbire inquinanti».
Il progetto non-profit "Prospettiva Terra" è nato su iniziativa
di Stefano Mancuso assieme a Marco Girelli, Ceo di Omnicom Media
Group Italia, per supportare la ricerca scientifica e
l'innovazione contro il riscaldamento globale.
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