"Proprio nel giorno in cui la
Commissione Europea accende un faro sul gap che separa l'Italia
dai target europei (il 25 luglio, ndr) lo Stato italiano perde
una straordinaria occasione per far crescere la raccolta dei
Raee", i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Lo afferma in una nota direttore generale di Erion Weee, il
principale Consorzio Raee italiano, Giorgio Arienti.
Il consorzio definisce come "paradossale" il ritiro degli
emendamenti al dl materie prime critiche nati da sue proposte,
che sarebbero state condivise dal ministero dell'Ambiente. Gli
emendamenti avrebbero dato, secondo Erion Weee, "senza alcun
onere aggiuntivo per le finanze pubbliche, un significativo
impulso alla raccolta dei Raee, semplificando le regole per i
ritiri 'uno contro uno' e 'uno contro zero' da parte dei
negozianti e imponendo ai Consorzi che si occupano di Raee di
finanziare campagne di informazione".
Nel 2023 in Italia sono state ufficialmente trattate 350.000
tonnellate di Raee Domestici, contro un obiettivo di circa
780.000 tonnellate fissato in sede europea. "Quanto successo è
davvero inspiegabile - continua Arienti - ed è altrettanto
inspiegabile che un decreto legge sulle Materie prime critiche
non contenga alcun riferimento ai Raee, vera e propria miniera
urbana".
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