Dall'agosto 2019 allo stesso mese del
2023 (ultimi dati disponibili) è raddoppiato il numero di
italiane e italiani esposti a temperature superficiali pari o
superiori ai 40°C nelle città monitorate da Istat, ovvero i
capoluoghi di Regione e delle province autonome di Trento e
Bolzano. Si tratta di oltre 8 milioni di cittadini (di cui più
di 1,3 milioni sono anziani e bambini, categorie considerate
come "fragili"), ovvero l'87,3% delle persone interessate dal
rilevamento. È quanto emerge dal report "L'estate che scotta" di
Greenpeace Italia, basato sui dati Istat.
Secondo gli ultimi dati disponibili per il 2024, relativi al
mese di giugno, in quasi tutti i capoluoghi italiani le
temperature superficiali massime sono state superiori a 35°C,
arrivando a toccare soglie superiori a 39°C in 12 città sulle
21 analizzate. Temperature superficiali record sono state
rilevate a Bari, Napoli, Roma, Catanzaro, Ancona, Palermo e
Campobasso, dove il termometro delle temperature superficiali ha
superato i 40°C. Al Nord, Milano non è da meno, con una media
delle temperature superficiali massime di 39,9°C.
In 11 capoluoghi su 21 più del 90% della popolazione è
stata esposta a temperature superficiali pari o superiori a
40°C, con picchi oltre il 98% a Bari, Firenze, Cagliari, Napoli
e Palermo. Anche in alcuni capoluoghi del Nord si riscontrano
degli importanti valori di popolazione esposta a temperature al
suolo uguali e superiori a 40°C. Prova ne sono Aosta (96,7% di
popolazione coinvolta), Torino (95,6%) e Milano (91,3%). In soli
tre capoluoghi la percentuale di popolazione coinvolta dal
fenomeno scende sotto il 60% (Trieste 51,3%, Genova 47%, Bolzano
2,1%).
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