Dopo mesi di dibattiti e
laboratori, che hanno visto la partecipazione di centinaia di
bambini e ragazzi delle scuole e di numerosi residenti, la zona
30 sperimentale di Gardolo diventa realtà. A sancirne
l'istituzione - sottolinea il Comune di Trento in una nota - è
un'ordinanza, a confermarne la presenza sono i pittogrammi
sull'asfalto e la segnaletica verticale accompagnata dai disegni
dei ragazzi (che invitano a prestare attenzione alla guida)
realizzati durante i laboratori promossi dall'Amministrazione
comunale in collaborazione con le scuole.
Le vie di Gardolo a est dell'asse di via Brennero-via
Bolzano, a nord del parco di Melta e fino alla rotatoria Bermax,
diventano ora "Strade da vivere" - questo il nome scelto per le
zone 30 - dove le auto devono circolare a una velocità massima
di 30 km orari.
La zona 30 di Gardolo - precisa la nota - è caratterizzata
dalla presenza di scuole, di una piscina molto frequentata e in
generale di servizi caratterizzati da un'utenza a cui vanno
garantiti percorsi sicuri, comodi, adatti anche agli spostamenti
in autonomia dei bambini e degli anziani. L'ordinanza chiarisce
che la zona 30 di Gardolo, la prima della città istituita in
seguito a un percorso partecipato con la cittadinanza, è
sperimentale: dunque inizia ora un periodo in cui verranno
monitorati i dati sul traffico, l'incidentalità e le percezioni
dei cittadini in modo da poter valutare tra qualche mese
l'efficacia dell'ordinanza e disporre, se necessario, modifiche
rispetto a quanto deciso all'inizio.
Il Comune ricorda che le zone 30, istituite già in molte
città italiane ed europee, hanno lo scopo primario di tutelare i
cosiddetti utenti deboli della strada. Numerosi studi confermano
infatti che con il limite a 30 chilometri orari, nel giro di
qualche tempo gli incidenti, in particolare quelli più gravi,
diminuiscono di norma circa di un quarto mentre gli incidenti
mortali si riducono della metà. I benefici riguardano anche il
rumore, la vivibilità, l'inquinamento, perché se la strada è
sicura i cittadini sono più propensi ad andare a piedi o in
bicicletta.
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