Via libera dall'assemblea degli
azionisti ai conti 2023 del gruppo Sogin.
L'azienda ha chiuso con un utile di 1,2 milioni euro (nel
2022 a 0,9 milioni); il valore della produzione si attesta a
circa 212,9 milioni, in diminuzione rispetto ai circa 276,9 del
2022 che, tuttavia - si legge in una nota- presentava un dato
eccezionale e non ricorrente dovuto alle attività legate alla
gestione del Ciclo del Combustibile. L'Ebitda si attesta circa
su 19,1 mln di euro (nel 2022 pari a 21,8 mln di euro).
Nucleco, la società controllata del gruppo, chiude con un
utile pari a 2,4 milioni di euro contro il risultato negativo di
0,51 milioni nel 2022 ed il valore della produzione è pari a
circa 39,8 milioni (30,5 nel 2022).
I risultati aziendali complessivi vedono, dunque, il gruppo
guidato dal presidente Carlo Massagli e dall'amministratore
delegato Gian Luca Artizzu. ritornare all'utile di esercizio,
pari a 3,6 milioni di euro contro la perdita di 0,926
dell'esercizio precedente. L'Ebitda passa da 22,75 milioni a
25,44 con un incremento di circa l'11,8% e l'Ebit, negativo
nell'esercizio 2022, ritorna in positivo a 2,59 milioni.
Nel 2023 Sogin ha realizzato un volume di attività di
decommissioning nucleare (costi di avanzamento) pari a circa
104,5 milioni di euro in aumento rispetto al 2022 di circa il 18
%, mentre l'avanzamento fisico cumulato al 31 dicembre 2023 del
programma di decommissioning nucleare passa al 43,36 %,
avanzando di 3,98 punti percentuali rispetto al 2022.
Nella nota Sogin, registra la "ripresa importante dell'interesse
pubblico sul nucleare civile, per effetto degli scenari
energetici dettati dall'agenda energetica internazionale e
grazie ad una serie di iniziative politiche alle quali si sono
aggiunte iniziative da parte di associazioni private di
sostenitori e cultori del tema, alle quali Sogin contribuisce
per rappresentare il valore delle competenze tecniche che può
essere naturalmente messo a servizio di questo rinnovato
interesse verso il settore".
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