"Il mondo non deve permettere la
perdita di un singolo paese o cultura a causa del riscaldamento
globale o della persistenza di un mondo finanziario a due
livelli in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri
sempre più poveri". E' quanto ha dichiarato il Segretario
Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel suo
intervento alla conferenza Internazionale sui Piccoli Stati
Insulari in Via di Sviluppo in corso ad Antigua e Barbuda nei
Caraibi.
"Il futuro dei Piccoli Stati Insulari - ha aggiunto - è un
"test" di giustizia climatica e finanziaria che il mondo deve
superare con successo". "La macina del debito sta affogando le
economie di questi paesi, mentre l'oceano erode le coste". Da
qui per Guterres la necessità di riformare in modo completo
"l'architettura finanziaria globale obsoleta, disfunzionale e
ingiusta", dando priorità alle esigenze dei paesi in via di
sviluppo. A fronte della loro eccezionale bellezza, che si
tratti delle acque blu dei Caraibi, del Pacifico meridionale o
dell'Oceano Indiano, questi piccoli stati insulari sono
eccezionalmente vulnerabili. "La vostra geografia unica vi mette
in balia del caos climatico, dell'innalzamento del livello del
mare e del degrado del suolo. Il cambiamento climatico è una
crisi esistenziale per l'intera famiglia umana, ma gli stati
insulari sono in prima linea", ha detto Guterres.
La conferenza, cui partecipano più di 20 leader mondiali e
ministri provenienti da più di 100 paesi e a quasi 4.000 altri
rappresentanti, vuole delineare i passi da compiere per
raggiungere una prosperità resiliente in queste aree in
collaborazione con la comunità internazionale. "Le Nazioni Unite
sono con voi per combattere la crisi climatica, per costruire
economie resilienti, società sicure e sane, per conservare la
biodiversità "e per proteggere e utilizzare in modo sostenibile
l'oceano e le sue risorse", ha aggiunto Guterres.
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