Nonostante l'approvazione de Critical
Raw Materials Act, il regolamento europeo che ha lo scopo di
garantire l'approvvigionamento delle materie prime critiche per
l'industria dell'Ue che valorizza il riciclaggio dei rifiuti
elettrici e elettronici, il recupero dei cosiddetti Raee è in
calo. Lo scorso anno infatti, gli impianti di trattamento hanno
avviato a recupero 510.708 tonnellate di rifiuti da
apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 4,6% in meno
rispetto ai quantitativi dichiarati nel 2022.
Quasi il 72% dei volumi trattati, valore che corrisponde a
366.909 tonnellate, sono di provenienza domestica, mentre il
restante 28%, corrispondente a 143.798 tonnellate, si compone di
Raee di origine differente dai rifiuti tecnologici provenienti
dai nuclei domestici.
"Purtroppo, l'evidenza che emerge dal Report di gestione 2023 è
una riduzione dei quantitativi complessivi di RAEE avviati a
trattamento" commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del
Centro di Coordinamento RAEE. "Questo si traduce in un ulteriore
calo del tasso di raccolta dei rifiuti tecnologici che allontana
sempre più il nostro Paese dagli obiettivi fissati dalla
Comunità Europea. In questo contesto la filiera ha continuato a
operare all'insegna dell'eccellenza qualitativa, accresciuta di
anno in anno.
Il comparto del trattamento RAEE sconta ancora una volta un
ritardo nei volumi di raccolta, complice sicuramente una
scorretta gestione di questi rifiuti da parte di operatori che
si muovono al di fuori dei limiti di legge. Siamo però fiduciosi
che il Comitato vigilanza e controllo, recentemente rinnovato,
attuerà in breve tempo tramite gli organi preposti i controlli
necessari per contrastare questo fenomeno oggi doppiamente
dannoso in considerazione degli investimenti in nuove dotazioni
impiantistiche richieste dall'UE e della
richiesta di maggiore indipendenza in fatto di
approvvigionamento di materie prime critiche proprio tramite
riciclaggio".
"Il fatto che gli obiettivi da raggiungere siano ancora lontani
è sicuramente fonte di preoccupazione, a questo scopo il
Comitato si impegna a sollecitare e promuovere ispezioni e
controlli sia nei confronti dei soggetti che operano nell'ambito
della gestione RAEE sia verso i produttori di AEE", spiega Carlo
Zaghi, presidente del Comitato Vigilanza e Controll. "I
produttori che non si iscrivono al registro e non dichiarano i
quantitativi di apparecchi che immettono sul mercato,
sottraendosi al finanziamento degli oneri derivanti da una
corretta gestione del fine vita delle AEE, danneggiano quelli
che operano correttamente e arrecano un danno all'ambiente".
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