Investimenti per 60 milioni in
formazione per il quadriennio 2024-2027, di cui un terzo sulla
sicurezza, e 2.600 assunzioni: sono i punti principali previsti
dal Patto del Buon Lavoro sottoscritto dal gruppo Hera con le
organizzazioni sindacali, , un documento programmatico
presentato come inedito nel panorama italiano.
Fondato su cinque pilastri - salute e sicurezza; filiere
integrate e appalti; equità e inclusione; benessere, sviluppo
professionale e produttività; sostenibilità e valore condiviso -
l'accordo è stato firmato dal gruppo Hera, dal coordinamento
Rsu del gruppo e dalle segreterie nazionali e regionali di
Filctem e Fp Cgil, Femca, Fit e Flaei Cisl, Uiltec e
Uiltrasporti Uil, Fiadel e Cisal Federenergia.
Da quest'anno fino al 2027 sono previsti 60 milioni in
formazione, di cui un terzo sulla sicurezza nel lavoro, 2.600
assunzioni - di cui 200 internalizzazioni - e diverse misure a
favore dei lavoratori con figli, tra cui l'estensione dei
permessi nel primo anno di età del bambino e altre due giornate
nei primi tre anni di vita e un giorno per permettere di essere
presenti nel primo giorno di scuola elementare. A queste
iniziative si aggiunge un premio di risultato che cresce di 225
euro all'anno. Il patto è stato sottoscritto dopo otto mesi di
trattative con i sindacati e di un confronto che aveva portato a
uno sciopero il 6 maggio.
"Vogliamo essere un esempio di come l'impresa possa
rappresentare un motore di cambiamento positivo e costruire
insieme un futuro più inclusivo, sostenibile e sicuro", ha
sottolineato il presidente esecutivo di Hera, Cristian Fabbri, a
margine della firma con le sigle.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA