(ripetizione con testo corretto alla quinta riga)
Nel decennio 2009-2019, in Italia,
gli investimenti pubblici per opere a tutela del territorio in
rapporto al Pil si sono dimezzati, per tornare a salire dal
2021, anche grazie al sostegno del Pnrr. Nel 2003 (rpt 2003)
però, con 11,1 miliardi di euro, sono stati pressoché pari a
quelli del 2022 (11,2 miliardi), evidenziando la mancanza di
progressi significativi. E' quanto emerge dall'elaborazione
dell'Ufficio studi di Confartigianato diffusa in occasione della
20/esima edizione della Convention 'Energies and Transition
Confartigianato High School', che si apre oggi a Chia
(Cagliari).
Tra le 'falle' delle infrastrutture - rileva l'analisi -
quella del sistema idrico è tra le più eclatanti. Su 8 miliardi
di metri cubi di acqua immessi nelle reti comunali, 3,4 miliardi
(42,4%) vengono dispersi, un volume superiore all'acqua erogata
per l'intero Centro-Nord (3,2 miliardi di metri cubi). Le
perdite variano a livello territoriale: dal 33,5% nel Nord-ovest
al 51,9% nelle Isole, dove la crisi idrica estiva del 2024 è
stata particolarmente acuta. Le regioni con le perdite idriche
più elevate sono Basilicata (65,5%), Abruzzo (62,5%), Molise
(53,9%), Sardegna (52,8%), Sicilia (51,6%), Campania (49,9%),
Umbria (49,7%), Calabria (48,7%) e Lazio (46,2%).
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