Oltre 225 organizzazioni della
società civile di almeno 42 Paesi hanno invitato il Parlamento
europeo e i governi nazionali dell'Ue a respingere la proposta
della Commissione europea di ritardare di dodici mesi
l'applicazione del regolamento Ue sui prodotti esenti da
deforestazione (Eudr). E' quanto si legge sul sito del Wwf
secondo cui il via libera alla proposta della Commissione
potrebbe arrivare in una riunione prevista per oggi mentre la
data del voto al Parlamento europeo non è ancora stata fissata.
"Non è il momento di dare alle aziende ancora più tempo per
distruggere le nostre foreste rimaste. Il ritardo penalizzerebbe
le aziende che hanno effettuato investimenti significativi per
conformarsi alla legge in tempo, e premierebbe i ritardatari. È
davvero questo il segnale che i responsabili politici dell'UE
vogliono inviare?", spiega Anke Schulmeister-Oldenhove, manager
Forests del Wwf European Policy Office.
Nel documento, riporta il sito del Wwf "le organizzazioni
ricordano come "l'Eudr sia un fiore all'occhiello del Green Deal
europeo. Si tratta di un primo esempio a livello mondiale nella
lotta contro la deforestazione, il degrado delle foreste e gli
impatti sui diritti umani ad essi associati, che sono causati
dalla produzione e dal consumo europeo di prodotti come la carne
bovina, la pelle, l'olio di palma, il caffè, il cacao, il
legname, la gomma e la soia". Inoltre, "l'Eudr è stato adottato
democraticamente, con un livello record di coinvolgimento e
sostegno pubblico. Quasi 1,2 milioni di persone in Europa hanno
detto direttamente alla Commissione europea che non vogliono
continuare a essere complici della deforestazione globale e
hanno chiesto un'azione immediata".
Il testo ricorda poi come un eventuale ritardo sia in contrasto
con le parole del segretario generale delle Nazioni Unite,
António Guterres, che nel giugno 2024 ha invitato i leader
globali a garantire un futuro vivibile per le persone,
affermando inequivocabilmente che "è il momento della crisi
climatica. La necessità di agire è senza precedenti".
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