E' vero che è in atto una epidemia di morbillo e pertosse?
Falso, ma nel 2024 c'è un forte aumento di casi che va monitorato

Redazione ANSA
28 maggio 2024 - 13:27
morbillo © Ansa

COSA VERIFICHIAMO

Nel 2024 si sta verificando un forte aumento dei casi di morbillo e pertosse, come evidenziato dal European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), l’agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie. Tuttavia, al momento non c’è un concreto rischio di epidemia, anche se questo aumento di casi non è da sottovalutare. A preoccupare è infatti il calo dei tassi di vaccinazione per queste malattie. Proprio la vaccinazione potrebbe evitare gravi complicanze ed epidemie per entrambe le patologie. Nonostante i vaccini siano obbligatori, esistono ampie fasce di popolazione non immunizzate. Basti pensare che negli ultimi tre anni in Europa oltre 1,8 milioni di bambini non hanno ricevuto il vaccino per il morbillo che resta, nel mondo e soprattutto nei Paesi a basso reddito, una delle principali cause di morte nell’infanzia. In Italia, tra il primo gennaio e il 31 marzo 2024 sono stati segnalati oltre 200 casi di morbillo: l’88% dei soggetti contagiati non era vaccinato. La pertosse è una minaccia seria anche secondo la Società italiana di pediatria. 

ANALISI

Sebbene siano note come malattie infantili, il morbillo e la pertosse possono colpire a ogni età e sono a rischio tutti coloro che non sono vaccinati. Entrambe le infezioni sono altamente contagiose. Per quanto riguarda il morbillo, l'aver avuto la malattia rende immuni per tutta la vita: impossibile, cioè, essere contagiati una seconda volta. La pertosse, invece, si può ripresentare perché gli anticorpi che si sviluppano dopo l’infezione o dopo la vaccinazione non durano nel tempo. Fra le categorie più a rischio ci sono i bambini più piccoli che non hanno ancora ricevuto il vaccino e gli adulti over-40 sempre non vaccinati. Il morbillo è pericoloso anche per le donne durante la gravidanza: può causare parti prematuri e basso peso per il nascituro. Finché la maggior parte della popolazione ha seguito gli obblighi sulle vaccinazioni, anche i non vaccinati sono stati protetti dal contagio grazie all’immunità di comunità (o immunità di gregge). Adesso, questa protezione sta diminuendo. Il morbillo è provocato da un virus estremamente contagioso che si diffonde con secrezioni da naso e bocca. I sintomi sono quelli di un forte raffreddore, con febbre alta, nei primi giorni; in seguito compare la caratteristica eruzione cutanea su tutto il corpo. I tempi di guarigione sono compresi fra le due e le tre settimane. Non avendo a disposizione un farmaco specifico, si fa ricorso ad antivirali e antinfiammatori e, se necessario, antibiotici. Prima dell’introduzione del vaccino nel 1963 si verificavano epidemie di morbillo ogni due, tre anni, causando oltre due milioni e mezzo di morti ogni anno. La pertosse è altrettanto contagiosa. A differenza del morbillo, è causata da un batterio. Si manifesta in una modalità diversa, con attacchi di tosse violenti, simili a convulsioni, difficili da sedare, e che possono durare fino a sei settimane, con picchi anche di dieci settimane. L’immunizzazione dalla pertosse non è definitiva e quindi occorrono più richiami del vaccino. Ammalarsi da grandi non presenta rischi gravi. Attualmente la popolazione italiana ha in parte perso l’immunizzazione perché, all’epoca dell’introduzione del vaccino, circa trenta anni fa, non erano previste le dosi successive. Il vaccino contro il morbillo non può essere effettuato durante la gravidanza, e deve quindi essere fatto quando si decide di programmarla. Quello contro la pertosse, invece, è raccomandato durante il terzo trimestre della gravidanza. La sicurezza di entrambi i vaccini è elevata: le reazioni avverse sono rarissime e con effetti trascurabili. Ai bambini va somministrato il vaccino esavalente, che protegge anche dalla pertosse; sono previste tre dosi entro il primo anno di vita, alle quali si aggiungono i richiami a 5-6 anni di età, a 12 anni di età e successivamente ogni dieci anni. Per immunizzarsi dal morbillo, il vaccino prevede due dosi: entro il secondo anno di vita e a 5-6 anni di età. L'allerta arriva anche da Oms e Unicef: i casi di morbillo in tutta Europa continuano ad aumentare, avvertono le due organizzazioni, mettendo a rischio milioni di bambini. Una risposta rapida all’epidemia di morbillo è quindi fondamentale, sottolineano, poiché si prevede che quest’anno i casi supereranno presto il numero totale segnalato nel 2023. Secondo gli ultimi dati disponibili, durante i primi tre mesi del 2024 sono stati segnalati ufficialmente 56.634 casi di morbillo e quattro decessi in 45 dei 53 paesi della regione europea dell’Oms. Nel corso del 2023, 61.070 casi e 13 decessi sono stati segnalati da 41 paesi.

CONCLUSIONI

Morbillo e pertosse sono dunque malattie estremamente contagiose e la vaccinazione rappresenta lo strumento per evitare complicanze ed epidemie. Il considerevole aumento dei casi registrato nel 2024 anche in Italia non rappresenta una epidemia, ma il calo dei tassi vaccinali costituisce un campanello d'allarme. L'Italia si trova infatti in una situazione di estremo ritardo. La vaccinazione antimorbillo è raccomandata dal 1976, e l’attuale obiettivo del Ministero della Salute è vaccinare il 95% almeno dei bambini entro i due anni di età. Tuttavia, fino alla metà degli anni ’90 la copertura vaccinale non superava il 60%, e nel 2000 era del 70%. Inoltre la situazione italiana è caratterizzata da un’estrema disomogeneità regionale delle coperture vaccinali: accanto a regioni, soprattutto del nord-est, in cui viene vaccinato il 90% dei bambini, ve ne sono altre, soprattutto al sud, in cui questa percentuale non supera il 60%. Soprattutto in alcune aree, quindi, il numero di bambini suscettibili per il morbillo è ancora molto alto, e per questo è ancora possibile che si verifichino epidemie di vaste dimensioni.

FONTI

Dottore ma è vero che - Fnomceo (https://dottoremaeveroche.it/aumento-casi-morbillo-e-pertosse/)

Istituto superiore di sanità (https://www.epicentro.iss.it/morbillo/ciofi)

Oms (https://www.who.int/europe/publications/m/item/epidata-4-2024)

Unicef (https://www.unicefusa.org/what-unicef-does/childrens-health/immunization/measles)

Ecdc (https://www.ecdc.europa.eu/en/measles/surveillance-and-disease-data)

Società italiana di pediatria (https://sip.it/2024/05/23/la-pertosse-e-una-minaccia-seria-allarme-della-societa-italiana-di-pediatria/)

Ansa.it (https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/04/22/boom-pertosse-e-morbillo-in-ue-saliti-fino-a-60-volte_6881553f-b94d-49ad-8c52-ab8de3fb005a.html)

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