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Lenzi, per una salute che sia planetaria serve anche cultura umanistica 

ANSAcom

Lenzi, per una salute che sia planetaria serve anche cultura umanistica 

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In collaborazione con Planetary Health Festival

E concetto di salute non può essere disgiunto da mondo animale e vegetale 

Verona, 05 ottobre 2024, 17:28

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Lenzi, per una salute che sia planetaria serve anche cultura umanistica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lenzi, per una salute che sia planetaria serve anche cultura umanistica - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lenzi, per una salute che sia planetaria serve anche cultura umanistica - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Planetary Health Festival

Si è parlato anche di cultura prima edizione del Planetary Health Festival che si è chiuso oggi a Verona. “Non mi stupisce affatto - ha osservato il professor Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale biosicurezza, biotecnologie e scienza della vita -, perché per fare una salute che sia di livello planetario ci vuole anche cultura di base umanistica”. “Che poi - ha aggiunto - è il concetto di One Health, ossia una salute che non può essere disgiunta dal mondo animale, dal mondo vegetale, del suolo su cui viviamo che stiamo riempiendo d’asfalto rendendolo impermeabile e quindi non adatto alla nostra vita”. Il professor Lenzi ha poi ribadito che “il cambiamento climatico intanto modifica il nostro ambiente di vita naturale a cui eravamo abituati da 100mila anni, e quindi lo cambia non poco”. “Inoltre - ha spiegato - questo consente la circolazione maggiore - visto che in questo Festival abbiamo parlato anche di pandemie e virus -, facilitando il salto di specie, il famoso spillover, per cui abbiamo avuto, ahimè, la recente pandemia da Covid”. Durante la tre giorni veronese sono stati dibattuti anche i temo legati al gap tra l’occidente ed i paesi del quarto mondo-. “Questo gap - ha sottolineato Lenzi - ci costringe a vedere le differenze. Noi abbiamo sempre pensato ai paesi africani come paesi dove mancava cibo, non appena si va nelle città e Nairobi e Kampala e diventano città metropolitane, subito lì scoppiano le pandemie da malattie non trasmettibili come obesità e diabete”. “Quindi . ha concluso - abbiamo un modello quasi sperimentale, se mi è consentito usare questo termine, in cui l’uomo messo nell’ambiente sbagliato sta immediatamente male con le malattie nei paesi occidentali a noi noti”.

ANSAcom - In collaborazione con Planetary Health Festival

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