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Esperti, dalla coevoluzione uomo-IA rischi per la democrazia

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Esperti, dalla coevoluzione uomo-IA rischi per la democrazia

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In collaborazione con Fondazione FAIR

Uno dei temi della conferenza Fair - Future AI Research

ROMA, 24 settembre 2024, 17:30

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L 'IA italiana si incontra a Napoli per le sfide del futuro - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'IA italiana si incontra a Napoli per le sfide del futuro - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'IA italiana si incontra a Napoli per le sfide del futuro - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Fondazione FAIR

Dai rischi per le democrazie al collasso dei contenuti internet: sono solo due dei tanti possibili pericoli concreti, ma ancora sottovalutati, che potrebbero materializzarsi dalla co-evoluzione tra uomo e Intelligenza Artificiale. E' uno dei temi emersi durante la prima Conferenza generale di Fair - Future AI Research in svolgimento a Napoli.
    "Ci stiamo abituando all'idea che le IA ci consiglino e ci coccolino, ci affidiamo a loro per scegliere che strada fare o che film vedere ma dobbiamo prendere atto che stiamo co-evolvendo, ossia ci influenziamo a vicenda e possono esserci impatti negativi e imprevedibili", ha detto all'ANSA Dino Pedreschi, esperto di Computer Science all'Università di Pisa.
    Tendiamo a considerare le IA, da Alexa e ChatGpt a Google Map dei semplici strumenti da usare ma le scelte che noi facciamo, basandoci sulle informazioni che riceviamo, producono nuovi dati che a loro volta influenzano le IA e via di seguito. Un vortice di dati che può prendere, dopo tanti cicli ripetuti, deviazioni inattese. Una di queste la si vede già nei navigatori auto: ci consigliano la strada più rapida ma se tutti la facciamo poi va a crearsi un ingorgo senza precedenti. A rischio ora c'è anche il web che si sta popolando di testi prodotti dalle IA che a loro volta vengono usati per alimentare nuovi modelli. Un meccanismo che rende i dati sempre meno diversificati portando dopo vari cicli ad avere online solo 'spazzatura'. "Dobbiamo preoccuparci di questi fenomeni e governarli sin da adesso", ha aggiunto Pedreschi. "Andranno fatte importanti scelte politiche, sviluppando ad esempio dei modelli che siano 'pubblici' per poter governare questa coevoluzione ed evitare discriminazioni o effetti distruttivi che, come dimostra sempre più chiaramente il problema delle fake news e della polarizzazione online, possono anche mettere a repentaglio la tenuta democratica degli stati".
    "Sono problemi - ha aggiunto Valentina Pansanella, dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche - che stanno emergendo anche in piattaforme digitali apparentemente scevre da queste dinamiche, ad esempio quelle per gli acquisti online in cui si rischia di consigliare sempre gli stessi prodotti". Come in un ecosistema biologico, anche nel mondo digitale la diversità è una risorsa fondamentale. "Come in medicina abbiamo istituito rigorosi trial clinici prima di arrivare a una commercializzazione del farmaco, forse potremmo fare qualcosa di analogo con le IA. Dobbiamo iniziare a pensare la necessità di fare scelte importanti come una redistribuzione dei modelli IA oggi in mano a pochissime aziende", ha concluso Pansanella.
   
   

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