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ANSAcom - In collaborazione con Rome Startup Week
Calano sensibilmente, in Italia, gli investimenti in startup: nel 2023 il volume di round (investimenti ad alto rischio, ndr) raccolti è stato pari a circa 1,130 miliardi di euro, in flessione del 51,5% rispetto all'exploit del 2022, quando si sono raggiunti i 2 miliardi di euro circa. Un andamento che si registra anche nei primi sei mesi del 2024, con 250 milioni di euro investiti (-48% rispetto ai primi 6 mesi del 2023). Sono i numeri diffusi da StartupItalia nel corso della Rome Startup Week, il festival internazionale che ha l'obiettivo di unire tecnologia e innovazione al mercato dei capitali, riunendo al Gazometro un centinaio di startup italiane e internazionali, speaker e ospiti da tutto il mondo.
In Italia al 31 dicembre 2023 le startup attive erano 16.500 (-3.5% rispetto al 2022), un quarto delle quali circa (oltre 4.000) localizzate in Lombardia. Regione che è al primo posto anche per distribuzione territoriale dei finanziamenti (48,27%), seguita da Lazio (14,9%), Piemonte (9,19%). Più distanti Campania, Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Umbria (3,44%). It, Biotech, Software e manifattura i settori più 'coperti' dalle startup.
La flessione degli investimenti In Italia nelle startup rispecchia un andamento che si registra anche in Europa: nel primo trimestre 2024 sono stati raccolti 11 miliardi di euro, il 10% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo scorso anno, inoltre, solo sette startup hanno raggiunto il valore di un miliardo di euro, rispetto alle 48 dell'anno precedente. In totale, sempre in Europa, sono attive 41mila startup, maggiormente localizzate a Londra, Berlino Barcellona e Amsterdam; (34% dei founder scelgono Londra e Berlino; 17% dei founder Barcellona e Amsterdam). I settori in cui si è investito di più sono stati eCommerce, marketplace e mobile (il più attivo dal 2018) e fintech.
Per permettere una la ripresa della crescita delle startup in Europa e, quindi, anche in Italia, dalla Rome Startup Week partono quindi tre proposte: un mercato più integrato, una nuova regolamentazione che permetta più indipendenza e libertà per le imprese europee, maggiori investimenti pubblici e privati per il trasferimento di tecnologia tra Paesi Ue. "Maggiore integrazione, leggi più favorevoli e superamento di logiche nazionalistiche, e più investimenti, soprattutto nella transizione verde e digitale, sono d'altronde le direzioni più auspicabili che l'Europa (e l'Italia) dovranno imboccare se puntano a colmare il divario con Stati Uniti e Cina" commenta Giuseppe Coccon, uno degli organizzatori della manifestazione che riunisce al Gazometro un centinaio di startup italiane e internazionali. Un buon segnale per Coccon, è la nomina tra i nuovi commissari Ue designati di un commissario a Start-up, ricerca e innovazione (la bulgara Ekaterina Zaharieva, ndr), che "rappresenta per l'intero sistema una novità assoluta". "Fa ben sperare - continua - che non solo a livello europeo, ma di Paese, ci sia una maggiore attenzione a queste realtà che rappresentano le imprese del futuro. Se nel nostro Paese si investe sulle startup, e quindi su tecnologia e innovazione - conclude -, evitiamo che i giovani vadano all'estero, un tema che ha un impatto demografico negativo sul sistema Italia".
ANSAcom - In collaborazione con Rome Startup Week
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