Uno dei focus di questa edizione della Eco Week era centrato sulla presenza del Lion Fish nel Mediterraneo. Questo pesce, anche noto come pesce scorpione, è un predatore aggressivo dei mari subtropicali, giunto nel Mediterraneo nelle stive delle petroliere e si sta diffondendo rapidamente, dal mar di Levante progressivamente verso Ponente. In Grecia è ormai pescato quasi ovunque e finisce spesso nelle reti dei pescatori, mentre in Sicilia si ritrova nelle reti ancora soltanto occasionalmente.
Quest'anno, nella giornata del 13 giugno a rappresentare Progetto Mediterranea è stata Laura Giusti del gruppo Comandanti della spedizione e referente per le attività scientifiche del Progetto.
"Nella mia relazione ho raccontato del Progetto Mediterranea, di quello che facciamo a bordo per vivere in mare in maniera sostenibile, di come partecipiamo ai progetti scientifici messi a punto dai nostri partner ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e al Ricerca Ambientale e Università Milano-Bicocca, con i quali abbiamo sviluppato la parte delle attività di citizen science relative ai progetti "Spot the Monk" della prof.ssa Elena Valsecchi del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra di Uni Bicocca per la ricerca del DNA ambientale della foca monaca e "Floating Litter" di ISPRA, per la mappatura dei rifiuti galleggianti nel Mediterraneo." - ha spiegato Laura Giusti.
"Per noi è stato importante esserci - prosegue Giusti - perché abbiamo appena presentato un progetto per la mappatura e la ricerca sul Lion Fish per un bando europeo INTERREG con i nostri partner scientifici, che fra l'altro coinvolge altri 5 Paesi dell'area mediterranea, che, se dovesse essere finanziato, porterà certamente risultati rilevanti sulla diffusione e le capacità invasive di questo pesce." E prosegue: "Vogliamo proteggere il Mediterraneo e sensibilizzare il pubblico su strategie sostenibili per contenere e gestire questa situazione che sta mettendo in pericolo la biodiversità locale e alterando gli ecosistemi marini. Partecipare a Eco Week ha rappresentato per noi un'occasione per capire meglio come possiamo fare la differenza e salvaguardare la biodiversità marina, condividendo conoscenze e soluzioni innovative". (ANSAmed).
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