TUNISI - La Tunisia è pienamente consapevole delle sfide poste dai cambiamenti climatici e ha intrapreso sforzi ambiziosi per onorare i suoi obblighi internazionali ai sensi dell'accordo di Parigi. Lo ha detto la responsabile dello staff del ministro dell'Ambiente Zouhour Methamem Helali, al Forum regionale sul tema "Contributi determinati a livello nazionale (Ndc) 3.0 per il Medio Oriente e il Nord Africa, percorsi verso il progresso, elaborazione: Ndc ambiziosi e implementabili" che si è tenuto a Tunisi. Hilali ha precisato che l'obiettivo della Tunisia "è ridurre le emissioni di gas serra del 45% entro il 2030, nonostante le sfide che ci attendono".
Per raggiungere questo obiettivo, "dobbiamo innovare e mostrare solidarietà, sia a livello nazionale che internazionale", ha affermato Helali, sottolineando come i cambiamenti climatici sono senza dubbio una delle principali sfide che il mondo deve affrontare oggi. "La transizione verso economie a basse emissioni di carbonio e resilienti al clima non è solo una priorità, è una necessità", ha detto. "Ciò significa che entro il 2030 dobbiamo ridurre le emissioni globali del 43% ed entro il 2035 raggiungere una riduzione del 60% rispetto ai livelli del 2019", ha sottolineato, aggiungendo che la transizione verso sistemi energetici sostenibili, equi e rinnovabili al 100% è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici. Questa transizione deve, tuttavia, rispettare i diritti umani e incorporare gli obiettivi della Convenzione sulla diversità biologica, ha osservato Helali, sottolineando che le strategie climatiche devono includere misure per ripristinare gli ecosistemi, garantendo al contempo che le pratiche agricole e alimentari adottino un approccio più resiliente e sostenibile. Ciò, ha proseguito, implica la riforma dei sistemi alimentari, la riduzione della dipendenza dai fertilizzanti chimici e la promozione dell'agroecologia, in particolare nei settori vulnerabili (agricoltura e acqua).
Intervenendo al Forum il Team Leader per l'ambiente e l'energia presso l'ufficio regionale Undp per gli Stati arabi, Thomas Pitaud, ha affermato che questo workshop regionale è un'opportunità per rafforzare gli impegni dei paesi nei confronti degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici.
"L'idea è di riunire tutte le autorità dei vari paesi della regione del Medio Oriente e del Nord Africa per discutere di questi impegni ed esaminare i modi per accelerarne l'attuazione", ha detto, aggiungendo che i ministeri delle Finanze devono integrare l'ambiente nella loro pianificazione dello sviluppo e nei vari settori.
Il forum regionale è organizzato dalla Tunisia, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep), il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), la Ndc Partnership, la Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia occidentale (Escwa) e in collaborazione con la Segreteria Unfccc (cambiamenti climatici delle Nazioni Unite). L'evento, che si concluderà il 25 settembre, esplorerà come i risultati della Cop28, in particolare la decisione Gst, possano guidare i processi nazionali per migliorare l'ambizione nei futuri Ndc e contribuire allo sviluppo sostenibile. Attraverso l'apprendimento tra pari, i paesi discuteranno delle migliori pratiche e opportunità, accelerando soluzioni e modelli di finanziamento innovativi.
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