/ricerca/ansamed/it/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Nabeul in Tunisia il primo laboratorio idroponico vivente

Coltura consente notevoli risparmi di acqua e fertilizzanti

TUNISI, 24 febbraio 2025, 10:31

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Presso la sede dell'Unione regionale tunisina dell'agricoltura e della pesca (Urap) a Nabeul è stato inaugurato il primo laboratorio vivente dedicato alla coltivazione di ortaggi a foglia, pomodori e fragole in una serra protetta utilizzando tecniche idroponiche.

Il progetto della serra idroponica, realizzato dall'esperto di settore, Salim Zouari coadiuvato da Badreddine Attia, è stato aperto al pubblico alla presenza del presidente dell'Unione tunisina dell'agricoltura e della pesca (Utap), Moez Ben Zaghdane che ha sottolineato l'importanza strategica di questo laboratorio nel promuovere l'agricoltura idroponica, un metodo che riduce il consumo di acqua fino al 90% rispetto all'agricoltura convenzionale basata sul suolo.

Questa iniziativa segna il culmine degli sforzi dei tecnici e degli esperti dell'Utap per affrontare le sfide della scarsità d'acqua e del cambiamento climatico, promuovendo al contempo uno sviluppo agricolo sostenibile, ha detto Ben Zaghdane, secondo cui l'idroponica rappresenta un'alternativa praticabile per la Tunisia e si prevede che la valutazione di questo progetto pilota incoraggerà un'adozione più ampia di queste tecniche a livello nazionale. Molti agricoltori hanno già espresso interesse per l'idroponica, aprendo la strada a un'iniziativa agricola nazionale che integri questo approccio innovativo. Da parte sua, Salim Zouari ha sottolineato che la serra è il risultato di diversi anni di ricerca e ha annunciato che sarà aperta a visitatori, agricoltori e pubblico su base settimanale per aumentare la consapevolezza e diffondere la conoscenza sull'agricoltura idroponica.

Secondo Zouari, questa tecnica consente la produzione di un chilogrammo di verdure con soli 20 litri di acqua, rispetto ai circa 400 litri richiesti per la tradizionale coltivazione nel terreno. Inoltre, riduce l'uso di fertilizzanti del 75% ed elimina la necessità di pesticidi chimici, promuovendo un modello agricolo più rispettoso dell'ambiente.

Riciclando l'acqua all'interno di un sistema a circuito chiuso, l'idroponica non solo offre vantaggi ecologici, ma apre anche nuove strade all'agricoltura urbana, consentendo la coltivazione su tetti e balconi. Questo approccio rispecchia modelli di successo in paesi come Egitto e Singapore, dove l'agricoltura idroponica contribuisce in modo significativo alla sicurezza alimentare.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

Ultima ora Mondo

Errore 404 - Pagina non trovata - ANSA.it A Nabeul in Tunisia il primo laboratorio idroponico vivente - Ambiente - Ansa.it
/ricerca/ansamed/it/search.shtml?tag=
Mostra meno
404

Pagina non trovata

Le cause principali per cui viene visualizzata una pagina di errore 404 sono le seguenti:

  • un URL digitato erroneamente
  • un segnalibro obsoleto
  • un collegamento datato proveniente da un motore di ricerca
  • un link interno interrotto non rilevato dal webmaster.

Se riscontri il problema, ti invitiamo a contattarci per segnalarlo.

Grazie.