"Hamas sta di fatto diventando un movimento individuale.
Sinwar ha dimostrato con le sue azioni anche prima della guerra, e certamente dopo il 7 ottobre, di essere più estremista degli estremisti tra i membri di Hamas, più crudele e sofisticato della maggior parte dei miliziani della Striscia", afferma Issacharoff. "Il suo nuovo ruolo simboleggia il percorso che Hamas ha scelto di seguire: è un movimento di un uomo, con la sua visione, in altre parole Sinwar dice a tutti gli altri alti funzionari di Hamas: sono io alla guida". Non solo: "La decisione segna di fatto la sottomissione dell'intero Ufficio politico a Sinwar. Se fino a ieri sera c'era una certa separazione, o decentramento dei poteri, una divisione delle posizioni tra gli alti funzionari all'estero (Haniyeh e altri) e quelli a Gaza, ora l'intero movimento è allo sbando nonostante Sinwar a Gaza, anche sul piano ideologico", afferma l'analista.
E rincara: "Non ci sarà nessuno che oserà nemmeno contestare l'onnipotente leader, che vede in se stesso il salvatore, forse addirittura il Messia dei palestinesi. Farà di tutto per rafforzare la sua posizione finché sarà vivo e neutralizzare qualsiasi minaccia senza esitazione". Secondo Issacharoff, "per molti versi Hamas, scegliendo una persona così, sta ideologicamente correndo in una direzione ancora più estrema anche rispetto a quella sostenuta finora". (ANSAmed).
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