"Trump si presenta come un leader pragmatico, con una visione isolazionista in ambito militare e una politica estera basata principalmente sulla realpolitik piuttosto che sul sostegno alle riforme di governance e alla tutela dei diritti umani", afferma l'analista, sottolineando "come questo potrebbe influenzare la Tunisia in diversi modi". "Da un lato, Saied non sarebbe ritenuto responsabile per la sua repressione politica contro oppositori e media. Dall'altro, è anche vero che l'isolazionismo di Trump lo porterebbe a ridurre al minimo l'assistenza economica e politica alla Tunisia. Tuttavia, è probabile che mantenga gli attuali sussidi militari per monitorare la situazione nel Sahel". "Harris, invece, avrebbe un approccio diverso, meno isolazionista e più focalizzato sui diritti civili. Potrebbe assumere una posizione più critica nei confronti di Saied rispetto a Trump, condannandone pubblicamente le azioni. Tuttavia, difficilmente ritirerà gli aiuti militari, poiché è consapevole della grave situazione nel Sahel e delle implicazioni per la regione e per gli alleati americani", conclude Pavia.
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