Un'edizione all'insegna della più stretta attualità. Il dialogo interculturale tra i popoli, celebrato come strumento di pace anche dal Cardinale Ravasi in un suggestivo racconto del rapporto tra Papi e archeologia, è stato accompagnato dalle parole di strenua difesa del patrimonio archeologico di tutto il mondo. Il Premio Paestum 'Mario Napoli' è stato consegnato a Nikolaos Stampolidis, direttore del museo dell'Acropoli di Atene, in cui è custodito, nel piano più alto e in uno spazio che rispetta quello reale del Partenone, i fregi di quello che è uno dei monumenti più importanti del mondo. "Questi fregi - ha detto Stampolidis - sono notevoli non solo per la bellezza, ma perché rappresentano la società e la democrazia, attraverso figure di donne e uomini comuni e non di divinità. Si tratta di 380 figure umane e oltre 200 animali. Siamo grati all'Italia e alla Sicilia che ci hanno permesso di recuperare una parte di un fregio, ma non ci sono più scuse per il British Museum, ciò che manca ancora è stato sottratto; non c'è nulla di scritto e opinione pubblica e stampa sono favorevoli alla restituzione di questi marmi. Non lo vuole solo la Grecia, ma lo chiede tutto il mondo".
Il Premio Paestum 'Mario Napoli' è stato consegnato anche ad Anthony Muroni, nella sua veste di presidente della Fondazione Mont'e Prama, in Sardegna, in occasione del 50° anniversario della scoperta dei Giganti. Muroni si è detto felice: "Ma questo non ci deve fermare, i Giganti sono una rivoluzione e rappresentano l'incontro tra diversi popoli, e noi dobbiamo continuare a studiare".
Grande successo di visite per la mostra ArcheoVirtual, che rientra nella sezione multimediale della Bmta sulle applicazioni digitali e sui progetti di archeologia virtuale in collaborazione con il Digital Heritage Innovation Laboratory, Istituto delle Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si tratta di una finestra sulla disciplina che si occupa di studiare, interpretare, comprendere e comunicare il patrimonio archeologico e il suo contesto attraverso un processo di acquisizione dei dati, ricostruzione, verifica continua e ogni anno, dal 2006, si articola nella Mostra e anche nel workshop tematico, che affianca la rassegna dei progetti esposti Soddisfazione del fondatore e direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, Ugo Picarelli, che ha ricordato i primi passi compiuti dall'evento in occasione dell'inserimento di Paestum nella lista dei Patrimoni dell'Unesco e l'appoggio incondizionato del Presidente onorario Mounir Bouchenaki e dell'allora Presidente della Provincia Alfonso Andria. "Da allora - ha detto - la crescita dell'evento è stata costante e oggi possiamo raccogliere i frutti di tanto lavoro, perché in tutto il mondo la Bmta è riconosciuta come un punto di riferimento del dialogo interculturale, dell'attenzione verso il patrimonio archeologico. Non solo, in questa edizione è diventato ancora più chiaro come la difesa, la conservazione e la promozione del patrimonio culturale camminino di pari passo con la Storia, ne determinino alcuni snodi e correggano alcune deviazioni. In questo difficile momento la XXVI edizione della Bmta diventa un simbolo della volontà di pace da parte delle donne e degli uomini di cultura, di coloro che antepongono il pensiero e lo studio ai rapporti di forza e alla furia cieca della conquista. La Bmta ha dichiarato la propria posizione già dal 2015 con la fondazione del premio dedicato a Khaled al-Asaad, l'archeologo ucciso a Palmira dai terroristi. Oggi quella scelta diventa quanto mai attuale". (ANSAmed).
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