L'agricoltura, scrive l'Ice, è il terzo settore economico in Algeria dopo i servizi e l'industria. Nel 2022, le attività agricole, zootecniche e ittiche hanno contribuito per circa il 12% al pil del Paese, dopo un incremento costante registrato nel decennio precedente. Inoltre, il settore primario algerino ha impiegato circa il 10% della popolazione attiva, corrispondente a poco più di un milione di persone.
L'agricoltura ha svolto un ruolo sempre più importante negli ultimi anni, rispondendo alla doppia sfida di diversificare l'economia (troppo legata agli idrocarburi) e di ridurre la dipendenza dalle importazioni alimentari.
Sebbene l'Algeria sia il Paese più grande dell'Africa, la vasta area desertica che ne contraddistingue la morfologia limita le attività agricole. In termini assoluti, comunque, la superficie agricola copre circa 41 milioni di ettari, posizionandosi al nono posto nel continente. Nel 2019, quasi l'80% del terreno agricolo totale era occupato da prati e pascoli permanenti, mentre le colture permanenti occupavano il 2,5% dell'area. Gran parte delle terre agricole è dedicata alla coltivazione di alcuni prodotti chiave, tra cui cereali, olive e datteri.
Accanto ai limiti indotti dalla natura del terreno e dalle condizioni climatiche, con forti periodi di siccità, il settore agricolo soffre di una mancanza di infrastrutture, penalizzate dalla scarsità degli investimenti, di una bassa meccanizzazione agricola e di carenze in materia di pratiche colturali.
Il 37% della superficie agricola utilizzata (Sau), è occupata dai cereali, situati principalmente nel nord dell'Algeria e costituenti i tre quarti delle colture erbacee. Il frumento duro domina la produzione (42%), seguito dall'orzo (38%) e dal frumento tenero (18%), ma su tutto prevale una bassa produttività (15 quintali per ettaro). Le superfici che offrono i raccolti non superano il 50% di quelle seminate e, anche se le rese sono aumentate con l'attuazione di politiche agricole, le importazioni si rendono ancora essenziali. (ANSAmed).
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