Il progetto, che celebra il suo 42/o anniversario, prevede per due mesi l'accoglienza dei minori provenienti dai campi profughi sahrawi con l'obiettivo di assicurare ai bambini un momento di scambio sociale e di svago con un clima decisamente più favorevole rispetto alle torride temperature desertiche.
Le attività consolari, che si sono svolte nei campi profughi e ad Algeri, non si sono solamente concentrate sulle criticità legate al processo di rilascio dei titoli di viaggio per i partecipanti al programma, ma hanno anche consentito di garantire una più capillare assistenza per alcuni casi particolarmente complessi di minori affetti da patologie da curare in Italia grazie all'utilizzo di fondi regionali.
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