L'evento è stato celebrato con una inaugurazione solenne, alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il rappresentante dell'Ue al Cairo, Christian Berger, e vari diplomatici tra cui l'ambasciatore d'Italia Michele Quaroni.
La moschea è stata fondata dal principe Al-Tanbugha Al-Mardani, uno dei mamelucchi (soldati) del re Al-Nasser Muhammad bin Qalawun, e la sua costruzione è datata tra il 1338 e il 1340. Da allora è rimasta sempre in funzione.
La seconda fase dei restauri - ha spiegato il segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità egiziane Mohamed Ismail Khaled - "è stata effettuata sotto la piena supervisione del Ministero del Turismo e delle Antichità, rappresentato dal Consiglio Supremo delle Antichità, in conformità con le norme archeologiche applicabili a livello internazionale e con i finanziamenti di l'Unione Europea e la Fondazione Aga Khan per i Servizi Culturali, per un costo pari a 32 milioni di sterline egiziane, e in collaborazione con il Ministero delle Dotazioni".
Ha quindi elogiato la fruttuosa collaborazione messa in atto e la pregevole qualità del restauro, che ha evidenziato iscrizioni e motivi scultorei di grande pregio. I lavori erano cominciati nel 2018, nel quadro di un protocollo di cooperazione tra il Consiglio e la Fondazione Aga Khan, i lavori della prima fase sono stati avviati nell'ottobre 2021 e i lavori della seconda fase sono proseguiti per circa 18 mesi.
L'ambasciatore Christian Berger ha espresso "l'orgoglio dell'Unione europea nel partecipare a questo importante progetto, data la posizione privilegiata della moschea all'interno del percorso turistico della Cittadella", sottolineando "l'impegno dell'Unione europea a lavorare e cooperare per arricchire il patrimonio culturale e di civiltà dell'Egitto, raggiungere un'economia sostenibile all'interno dei siti archeologici e culturali, e sostenere un turismo culturale e di conoscenza.
Durante l'inaugurazione è stato proiettato un breve documentario sul lavoro portato avanti dalla Fondazione Aga Khan nell'area di Al-Darb Al-Ahmar con la realizzazione del Parco Al-Azhar e il restauro della moschea.
Sono stati riportati alla luce di un tempo, nel massimo rispetto dell'esistente, tre portici, il cortile e i soffitti decorativi in ;;legno, le facciate interne ed esterne della moschea, i pavimenti interamente ricostruiti dalle pietre originali. Non è stato trascurato neanche l'uso, mai sospeso, dell'edificio religioso, con nuovi posti a sedere in marmo e il miglioramento dell'efficienza della fontana per le abluzioni nel cortile.
La Fondazione Aga Khan si è proposta di completare i lavori della seconda fase del progetto e di riabilitare l'area circostante la moschea, comprese case e negozi, in modo che l'opera di restauro si integri con la dimensione sociale.
(ANSAmed).
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