Dopo una visita sul campo a Sidi Ali Mekki, gli esperti del Forum hanno raccomandato un'azione urgente per garantire che le colture della regione (tra cui patate, cipolle e fagioli bianchi) ricevano regolarmente acqua sufficiente attraverso canali adeguati che collegano la laguna al mare. La chiusura dei passaggi tra la laguna e il mare tende a sconvolgere il naturale equilibrio irriguo caratteristico di queste colture sabbiose.
Ghar El Melh è la prima città araba e nordafricana ad essere inserita nella lista Ramsar, volta a preservare e utilizzare in modo sostenibile le zone umide di importanza mondiale.
La tecnica "qattayya", è caratterizzata da un sistema di irrigazione passiva in cui le radici delle piante vengono nutrite durante tutto l'anno dall'acqua piovana che galleggia sopra l'acqua di mare, facilitata dai movimenti delle maree.
Questo sistema naturale permette di coltivare tutto l'anno senza bisogno di acqua artificiale, anche durante i periodi di siccità. Le Qatayya sono piccole isole di sabbia all'interno della palude di Ali Mekki, formatesi a seguito dell'accumulo di strati di sabbia che gli agricoltori mescolano con fertilizzante organico per formare un terreno coltivabile spesso 40-50 cm.
Quindi vengono fissate le canne di bambù, che svolgono anche il ruolo di frangivento. Gli agricoltori devono inoltre monitorare regolarmente l'innalzamento del livello del mare in modo che l'acqua di mare non sommerga completamente i terreni, rovinando i raccolti e il "terreno". Questo perché lo spessore adeguato del terreno gioca un ruolo importante nel processo di irrigazione, poiché consente alle radici delle piante di raggiungere lo strato di acqua dolce derivata dall'acqua piovana, che galleggia sopra l'acqua salata del mare durante il movimento del maree. Questo processo di irrigazione naturale consente alle piante di soddisfare il proprio fabbisogno idrico in quantità sufficienti senza esaurire le risorse idriche, poiché si basa sulla valorizzazione dell'acqua piovana senza necessità di irrigazione diretta. Nonostante la sua importanza globale, questo sistema è ora minacciato dall'espansione urbana, compresa la costruzione di un nuovo porto commerciale e delle sue strade di accesso, la deviazione dell'estuario del fiume Medjerda verso sud, la crescita delle attività turistiche, l'edilizia non regolamentata e la diminuzione delle precipitazioni, secondo il Forum, i cui esperti sottolineano inoltre la necessità di "ridurre la crescente pressione umana sull'ecosistema da cui dipende la coltivazione basata sulla sabbia".
In questo contesto, l'Ong ricorda che l'ufficio regionale dell'Agenzia per la protezione costiera (Apal) a Biserta aveva documentato la costruzione di 60 case ed edifici nella zona all'inizio del 2015, in flagrante violazione della legge che protegge le aree marittime pubbliche. Il Forum afferma ancora che varie attività umane hanno aumentato la vulnerabilità del sistema di raccolta della sabbia, esacerbata dai cambiamenti climatici. Secondo la Fao, la produzione media nella laguna di Sidi Ali Mekki nel 2020 è stata compresa tra le 28 e le 38 tonnellate per ettaro, una cifra che è diminuita notevolmente negli anni, come rileva il Forum che chiede "di pubblicare lo studio realizzato nell'ambito del progetto studio 'Green Wet' e di attuare le sue raccomandazioni per migliorare il flusso e la qualità dell'acqua a Sidi Ali Mekki".
"L'approvvigionamento di acqua dolce della laguna è stato ridotto in seguito alla deviazione della foce del fiume Medjerda verso sud e alla costruzione di dighe lungo le sue sponde, che hanno portato al deterioramento e all'abbandono del corso d'acqua che collega il lago al mare, mentre il nuovo corso d'acqua è non è riuscito a garantire l'approvvigionamento di acqua di mare del lago". E' importante, secondo il Forum, adottare una legislazione che conceda privilegi agli agricoltori della laguna di Sidi Ali Mekki, consentendo loro di estrarre sabbia per ripristinare i terreni agricoli. LOng auspica inoltre la valorizzazione di questo patrimonio agricolo "all'interno di una dinamica turistica incentrata sull'ecoturismo e sul rispetto degli ecosistemi e dell'ambiente". (ANSAmed).
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