I fermi sono stati compiuti da forze di sicurezza in borghese sul ponte del "15 Maggio", uno di quelli che porta a Zamalek, il quartiere-isola fluviale sul Nilo, ha precisato il sito di opposizione Mada Masr pubblicando un video su X in cui si individuano chiaramente solo sei manifestanti. Nella ricorrenza dell'attacco terroristico di Hamas contro Israele, i contestatori scandivano slogan e mostravano piccoli cartelli tra cui due riproducenti le bandiere di Libano e dell'ancora inesistente Stato della Palestina.
Tra i sei fermati c'erano anche due giovani donne, una cittadina americana e una danese, che sono state poi rimpatriate dalle autorità egiziane, ha scritto il sito di opposizione Manassa citando Hossam Bahgat, direttore dell'Iniziativa egiziana per i diritti personali (Eipr). Il capo dell'ong per la quale lavorava Patrick Zaki ha riferito che i fermati scandivano slogan come "Dal Cairo, mille saluti alla resistenza libanese", "Siamo con voi, Palestina" e "La resistenza è la soluzione contro l'oppressore e l'occupante".
I quattro arrestati sono stati accusati di aver organizzato una manifestazione non-autorizzata e di istigazione a violare la legge. La polizia ha sequestrato loro i telefoni cellulari, una kefiah palestinese e, oltre a quelli con le bandiere, anche un cartello con la scritta "Abbasso l'occupazione". Sono stati rilasciati su cauzione solo giovedì, ha riferito Mada Masr.
Il sito scrive che l'episodio si inserisce in un contesto più ampio di repressione delle manifestazioni di sostegno alla Palestina in Egitto: l'anno scorso, in ottobre, diverse persone erano state arrestate durante proteste simili e, mentre alcuni sono stati rilasciati, "molti" altri manifestanti rimangono in custodia cautelare con accuse di "natura politica".
Nonostante un anti-sionismo egiziano radicato a livello popolare, Israele ed Egitto sono legate ad alto livello fra l'altro dal ruolo di mediatore del Cairo nei conflitti dello Stato ebraico con i palestinesi e da interessi nel gas.
(ANSAmed).
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