"Bellissimo campo di gara anche a
livello di pubblico. Una delle più belle gare nelle acque libere
mai fatte, lasciando le storie dei giorni passati. Ma non mi
ritufferei nella Senna, ora speriamo di stare bene nei prossimi
giorni sennò qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità" .
Lo ha detto Domenico Acerenza, quarto nella 10km nella prova in
acque libere a Parigi, ribadendo il concetto già espresso ieri
da Ginevra Taddeucci, ieri bronzo nella gara femminile.
"Ho letto che qualcuno ci chiedeva di non buttarci nella
Senna, ma era come chiedere di non andare a lavoro. Siamo stati
messi in questa condizione e dovevamo farcela andare. Non mollo
mai, io sono così. Ci credo fino alla fine, è la mia filosofia.
Più di così non potevo fare, esistono anche i quarti anche se
non ci piacciono. Ero pronto a morire in questa gara e ci sono
riuscito", ha concluso il nuotatore lucano.
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