"Se necessario, è giunto il
momento di assumersi la responsabilità di chiudere il centro oli
di Tempa Rossa e revocare la gestione alla Total". Lo scrivono,
in una nota congiunta, Fim, Fiom e Uilm Basilicata, evidenziando
che "ancora una volta la Total colpisce duramente l'occupazione
in Basilicata, con un annuncio che ha sconvolto la comunità
locale e non solo. Nonostante l'attuale fase espansiva legata
all'estrazione petrolifera presso il sito di Tempa Rossa, la
multinazionale ha infatti comunicato l'intenzione di ridurre
drasticamente la forza lavoro. A partire dal 14 ottobre, oltre
il 70% dei lavoratori di Lucania Servizi, circa una ventina,
sarà licenziato, mandando a casa decine di famiglie e violando
gli accordi regionali stabiliti".
Per i sindacati dei metalmeccanici lucani, "questa decisione
arriva in un momento in cui la vertenza tra Lucania Servizi e
Total si protrae da tempo senza una soluzione sui tavoli
istituzionali della Regione Basilicata, aggravando ulteriormente
una situazione già drammatica. Invece di trovare soluzioni che
tutelino i lavoratori, la Total continua a ignorare gli accordi
e le responsabilità sociali, mettendo in crisi l'occupazione
locale e il futuro di intere famiglie.
"Non possiamo accettare che - hanno aggiunto i dirigenti di
Fim, Fiom e Uilm - questa multinazionale continui a imporre le
sue regole violando i diritti dei lavoratori e delle
lavoratrici. La Regione Basilicata ha il dovere di intervenire e
fermare queste pratiche inaccettabili. Chiediamo con forza che
l'assessore regionale alle Attività produttive, Francesco
Cupparo, convochi immediatamente un nuovo tavolo di confronto e
trasparenza per risolvere questa emergenza, come più volte
sollecitato dalle organizzazioni sindacali. Non possiamo più
tollerare questa gestione opaca e irresponsabile che minaccia il
futuro delle nostre comunità", hanno concluso i rappresentanti
sindacali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA