I consiglieri della minoranza di
centrodestra nel consiglio comunale di Potenza hanno definito
"inappropriata" la decisione dell'amministrazione di chiudere
gli impianti sportivi della città per la crisi idrica.
Il provvedimento emesso nella serata di giovedì,
inizialmente, prevedeva lo stop alle attività a partire dalle
17.30; ieri, dopo alcune proteste di associazioni e utenti, tale
limite è stato prorogato alle ore 18.30.
"E già questo - hanno spiegato stamani i consiglieri in una
conferenza stampa - sarebbe bastato per comprendere che si
potevano adottare altre soluzioni. Ma la cosa fondamentale -
hanno insistito - è che non sono state coinvolte le associazioni
che usufruiscono degli impianti, né gli utenti".
"Non esistono ragioni di natura igienico-sanitaria - hanno
aggiunto - né tantomeno imposizioni da parte di Acquedotto
Lucano. E' stata una scelta esclusiva e senza che ci fossero
prescrizioni, si è agito in maniera frettolosa e senza valutar
le conseguenze", riferendosi alla circostanza che "attorno alle
singole attività negli impianti sportivi ci sono posti di
lavoro, non si tratta solo di attività ludiche, ma è un asset
economico importante per la città. E gli stessi utenti
potrebbero chiedere rimborsi degli abbonamenti già pagati".
La soluzione prospettata e che i consiglieri di centrodestra
avrebbero gradito, infine, sarebbe stata "la convocazione di un
tavolo che potesse gestire la crisi, che non è sorta improvvisa,
l'istallazione di bagni chimici e di serbatoi".
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