"A fronte di questo investimento così importante (circa 90 milioni di euro) per lo stabilimento Stellantis di Melfi, che va nella direzione di abbattere i costi energetici e le emissioni di Co2 in atmosfera, abbiamo rivendicato la necessità che ci siano garanzie occupazionali e produttive, con prospettive certe sul futuro del polo industriale di Melfi". Lo hanno scritto, in una nota congiunta, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, i cui rappresentanti stamani hanno incontrato la direzione dello stabilimento per esaminare il progetto dell'impianto biogas e del fotovoltaico da installare nella fabbrica lucana.
I sindacati dei metalmeccanici hanno inoltre messo in evidenza di aver "espresso tutte le nostre preoccupazioni per quanto riguarda l'automotive e la scelta del Governo di ridurre dell'80% le risorse previste per il settore. Tutto ciò ci preoccupa sempre di più e l'abbiamo espresso anche alla direzione aziendale di Stellantis. Non è più rinviabile, come già richiesto più volte, un incontro a Palazzo Chigi, che apra una vera discussione sulle nostre rivendicazioni esposte nello sciopero del 18 ottobre scorso.
Abbiamo richiesto, inoltre, alla direzione aziendale, di convocare in tempi brevi un incontro sui temi produttivi ed occupazionali dello stabilimento di Melfi e sullo stato di avanzamento dei nuovi modelli".
Per Fim Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, "oggi più che mai c'è bisogno di tutti, dalle istituzioni all'azienda. Si faccia sintesi e si arrivi ad un accordo complessivo che possa salvaguardare il polo industriale di Melfi partendo dai lavoratori di Stellantis, il suo indotto, la logistica e i servizi".
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