Si è aperta stamani, da Potenza la
campagna per il referendum su lavoro e cittadinanza organizzata
dalla Cgil che ne ha illustrato i contenuti ai delegati, durante
l'assemblea generale di tutte le categorie, alla presenza del
segretario generale della Basilicata, Fernando Mega, e del
segretario Cgil nazionale, Christian Ferrari.
"Una grande campagna di mobilitazione - ha spiegato Ferrari -
per costruire una primavera della democrazia. I nostri cinque
quesiti referendari contro i licenziamenti illegittimi, per
contrastare la precarietà, per garantire maggiore sicurezza nel
lavoro, per allargare i diritti, come quello di cittadinanza, ai
lavoratori generalmente e anche nelle piccolissime imprese. Il
messaggio è chiaro, quello di un cambiamento complessivo al di
là dei singoli quesiti".
Nel 2024 la Cgil con i partiti di centrosinistra e le
associazioni, "in una larga convergenza" come l'ha definita
Ferrari, ha raccolto cinque milioni di firme; il referendum si
terrà la prossima primavera, presumibilmente tra il 15 aprile e
il 15 giugno.
"Pensando a quello che accade in Basilicata - ha detto Mega -
utilizziamo un termine provocatoriamente forte: 'rivolta
sociale' per provare a voltare le cose, a cambiare il mercato
del lavoro, contro i licenziamenti illegittimi. Il 92 per cento
dei lavoratori lucani lavora in aziende con meno di 16
dipendenti, per i quali in caso di licenziamento senza motivo
sono previsti sei mesi di indennità. Per non parlare di un anno
drammatico per la sicurezza sul lavoro, con dieci morti sul
lavoro".
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