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Arcidiaco (Cnr), riscaldamento globale altera cicli colture

Arcidiaco (Cnr), riscaldamento globale altera cicli colture

Dibattito sul cambiamento climatico a Food For Diplomacy

MONASTERACE, 09 agosto 2024, 11:24

Redazione ANSA

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"Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse del nostro tempo, con impatti profondi e diffusi su diversi settori fondamentali come l'agricoltura, le foreste e la pesca". A dirlo Loreno Arcidiaco, dell'Istituto Bio-Economia del Cnr intervenendo, ieri, a Food For Diplomacy, il meeting delle relazioni internazionali che si svolge a Monasterace fino all'11 agosto.
    "Per quanto riguarda l'agricoltura - ha aggiunto Arcidiaco - il riscaldamento globale associato al cambiamento dei regimi di precipitazioni e all'aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi stanno alterando i cicli di crescita delle colture, riducendo la produttività agricola e minacciando la sicurezza alimentare globale. Solo attraverso l'adozione di pratiche sostenibili, la protezione e il ripristino degli ecosistemi naturali, nonché la promozione di politiche climatiche globali e ambiziose possiamo sperare di garantire un futuro sostenibile e sicuro per le generazioni presenti e future".
    Nel corso dell'incontro, in cui si è discusso dei cambiamenti climatici e degli effetti sull'agricoltura e sulla pesca, i relatori hanno concordato sulla urgenza di adottare pratiche agricole sostenibili e resilienti, come l'uso di varietà di piante resistenti al clima, la gestione efficiente delle risorse idriche e l'implementazione di tecnologie innovative per l'agricoltura di precisione.
    Secondo Max Paoli, coordinatore dei progetti Unesco del Twas (The Academy of Science for the developing World) "le complessità delle sfide globali, e della crisi climatica in particolare, richiede un approccio olistico. Mentre le alterazioni climatiche hanno un impatto negativo sull'agricoltura, è altrettanto vero che i nostri sistemi agricoli nonché le nostre scelte di dieta sono associati a notevoli emissioni di gas climalteranti. Per questo dobbiamo essere coscienti della nostra impronta ecologica a tutti i livelli, e comportarci in modo responsabile e giusto per il bene delle generazioni future".
    Nel corso del dibattito, attenzione è stata rivolta anche alla pesca con la presentazione, da parte di Diego Panzeri, dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale Ogs, dello studio sullo spostamento delle specie marine nel mare Ionio in relazione al cambiamento climatico.
   Oggi, a Food For Diplomacy, si parla del Piano Mattei per l'Africa con Federico Battera, docente di Storia e istituzioni dell'Africa all'università di Trieste, Giuseppe Dentice, responsabile Medioriente-Nord Africa del CeSI, Elisa Querini, analista del Vitale Institute for Geopolitical Studies (VIGeS), Stefano Pilotto, docente di Relazioni internazionali al MIB School of Management e Maurizio Zaurrini, direttore di Africa e Affari.
   Attenzione sarà rivolta anche a mare e cibo quali sfide globali delle Nazioni Unite per salute, benessere economico e sviluppo sostenibile con la tavola rotonda in piazza Calvario, alle 21, cui parteciperanno Ernesto Francesco Alecci, presidente CdA Flag Jonio2, Paola Del Negro, direttrice generale dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Silia Gardini, avvocato e ricercatrice di  diritto amministrativo all'università di Catanzaro, Adele Anna Lavorata, presidente del Consorzio Vino DOC Bivongi, Francesco Macrì, presidente del GAL Terre Locridee e l'ammiraglio Vincenzo Vitale, comandante del Porto di Ancona e direttore marittimo delle Marche.

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