E' iniziata all'insegna di
un unico abbraccio, quello della Pace, la 38/ma edizione
dell'Estate internazionale del folklore e del Parco del Pollino
di
Castrovillari. Popoli provenienti dalle zone più remote della
terra si sono ritrovati, hanno danzato e cantato assieme dando
vita ad un lungo serpentone di colori, usi, costumi e tradizioni
che ha invaso la città trasformandola nell'ombelico del mondo.
Presenti gruppi provenienti da Bolivia, Bulgaria, Filippine,
Kazakistan, Kenya, Romania, Taiwan e naturalmente italia, con
il gruppo folklorico "Città di Castrovillari".
Ancora una volta il "Popolo del Festival" ha invaso
pacificamente piazza Biagio D'Arienzo diventata un grande teatro
all'aperto per ospitare l'evento organizzato dall'associazione
culturale E.I.F. per la direzione artistica di Antonio Notaro
con il contributo del Comune di Castrovillari, del Parco
Nazionale del Pollino, inserito nel brand Castrovillari Città
Festival e sotto l'egida del Cioff. "Un festival - ha detto il
direttore Notaro - che richiama tanta gente, tanta musica, tanti
colori e soprattutto tanta integrazione ed è questo il
messaggio che noi vogliamo lanciare qui da questa piazza, da
Castrovillari".
Sul palco le danzatrici del Progetto Cea e alcuni componenti
dei gruppi presenti diretti dalla coreografa Tilde Nocera,
hanno danzato aprendo di fatto l'edizione 2024 presentata
dall'antropologa, Geneviève Makaping. A portare il saluto il
sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e il console
onorario del Marocco per la Calabria, Domenico Naccari. Il
viaggio nel segno dell'integrazione delle etnie e delle loro
culture, si è aperto con il con l' Ensemble Bulgarani
proveniente da Sofia, seguito dal boliviano "Balletto
dell'Università Mayor de San Simón e poi dal gruppo "Tainan Folk
Dance Company" proveniente dall'isola di Taiwan. E ancora,
spazio al gruppo di danza "TuganZher" proveniente dal
Kazakistan e all'Up Filipiniana Dance Group dalle Filippine.
"Floarea Barcăului", invece, è giunto direttamente dalla Romania
mentre il viaggio si è completato con il Gruppo culturale
Tarumbeta Africa di Nairobi (Kenia) .
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