/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Maysoon lascia carcere, 'nessuno mi ripagherà un anno di vita'

Maysoon lascia carcere, 'nessuno mi ripagherà un anno di vita'

La motivazione della scarcerazione disposta da Tribunale Crotone

CROTONE, 23 ottobre 2024, 14:21

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha dormito per la prima volta da dieci mesi in un letto comodo, lontana dal carcere e poi, stamattina, è andata dalla parrucchiera a farsi sistemare i capelli. E' uscita dal carcere di Reggio Calabria poco dopo la mezzanotte Maysoon Majidi, l'attivista per i diritti umani arrestata il 31 dicembre 2023 a Crotone con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina perché ritenuta essere la scafista di una imbarcazione giunta sulla spiaggia di località Gabella con a bordo 77 migranti. Dopo dieci mesi di carcere, la donna è stata rimessa in libertà su disposizione del Tribunale di Crotone che, alla luce degli elementi fatti emergere dalla difesa nel corso dell'udienza fiume di ieri, ha accolto la richiesta dell'avvocato Giancarlo Liberati di revocare la misura cautelare in carcere.
    "Io ho perso un anno di vita che nessun risarcimento potrà mai restituirmi. Sono rimasta in carcere 300 giorni per non aver fatto nulla. Non è giusto". E' stato lo sfogo di Maysoon Majidi mentre ieri sera attendeva l'esito della camera di consiglio del Tribunale. Poi quando è stata scarcerata ha gioito alzando la mano e mostrando tre dita, il simbolo usato da chi combatte per i diritti umani. Maysoon è ospitata in un'appartamento a Reggio Calabria messo a disposizione dall'avvocato Liberati: qui resterà fino all'udienza conclusiva del processo prevista per il 27 novembre.
    L'ordinanza del Tribunale, presieduto dal giudice Edoardo D'Ambrosio, ribalta tutta l'indagine svolta dal reparto navale della Guardia di finanza di Crotone con il coordinamento del sostituto procuratore Maria Rosaria Multari.
    "I testimoni escussi nell'odierna udienza - è scritto nell'ordinanza di revoca della misura cautelare - hanno in gran parte ridimensionato il quadro accusatorio facendo emergere come la Majidi piuttosto che aver svolto un ruolo chiave nell'agevolare la condotta del capitano in ordine al reato di immigrazione clandestina, era invece una mera migrante a bordo dell'imbarcazione".
    Secondo i giudici "pur emergendo che l'imputata ha avuto dei contatti nell'imbarcazione con il capitano (tale da profilare una interlocuzione sfociante financo in un inizio di amicizia) e sia poi fuggita a bordo del tender proprio con quest'ultimo, le dichiarazioni rese tanto dal capitano che dagli ulteriori migranti non consentono di ravvisare, allo stato, quei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ciò anche ove si consideri che l'analisi dei dati estrapolati dai telefoni sia del capitano che della Majidi non ha offerto riscontro al compendio probatorio in chiave accusatoria ed anzi risulta compatibile con l'ipotesi alternativa fornita dalla difesa".
    Per questo motivo "in ragione del mutato quadro cautelare, delineante quantomeno di una situazione di incertezza circa il ruolo realmente svolto dall'imputata nell'imbarcazione (in termini di aiutante del capitano ovvero mero migrante) la misura cautelare in atto per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, essendo venuto meno il requisito dei gravi indizi di colpevolezza, debba essere revocata".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza