Dodici assoluzioni su
dodici. Dopo l'annullamento con rinvio, disposto dalla
Cassazione nel 2018, la Corte d'Appello di Reggio Calabria ha
emesso la sentenza del processo "Alta Tensione" nato da
un'inchiesta della squadra mobile che nel 2010 portò a numerosi
arresti sui clan Caridi-Borghetto-Zindato considerati,
all'epoca, federati alla cosca Libri.
L'indagine riguardava il controllo della 'ndrangheta nella
zona sud di Reggio Calabria e, in particolare, dei quartieri
Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra dove ci sarebbero state
anche delle frizioni con le cosche Rosmini e Serraino.
Al termine della camera di consiglio, la Corte d'Appello ha
assolto dall'accusa di associazione mafiosa Bruno Caridi, Natale
Iannì, Domenico Malavenda, Gianpiero Melito, Matteo Perla,
Vincenzo Quartuccio, Diego Rosmini, Domenico Serraino, Giovanni
Zindato e Eugenio Borghetto detto "Gino". Nei confronti di
quest'ultimo, ritenuto il boss dei Borghetto e promotore
dell'associazione mafiosa, la Corte presieduta da Lucia Monaco
ha dichiarato l'assoluzione per il periodo dal maggio 2007 al 30
giugno 2011. Per gli anni precedenti, invece, i giudici hanno
prosciolto Borghetto perché era stato già indagato dalla Procura
e la sua posizione era stata archiviata.
Nel processo "Alta Tensione" sono stati assolti anche
Biagio Consolato e Giuseppe Parisi, padre e figlio che erano
accusati di intestazione fittizia per aver gestito una sala
giochi amministrata di fatto, secondo la Dda, da esponenti della
cosca Zindato. Anche questo capo di imputazione è caduto nel
processo d'Appello.
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