I terreni e le parti
dell'edificio dell'ex fabbrica tessile Marlane di Praia a Mare,
nel Cosentino, sotto sequestro dal 2016 per motivi d'indagine,
sono stati dissequestrati questa mattina in esecuzione di un
provvedimento del Gip di Paola Carla D'Acunzo.
Il provvedimento, che prevede la contestuale restituzione dei
beni ai proprietari, ha riguardato sia le parti di proprietà del
Gruppo Marzotto che quelle cedute nel 2016 dal colosso
industriale con sede a Valdagno, in provincia di Vicenza, al
Comune di Praia a Mare. Pochi mesi dopo, era avvenuto il
sequestro.
L'anno seguente era stato poi avviato un nuovo procedimento -
Marlane bis - nei confronti di ex dirigenti e impiegati,
accusati di omicidio colposo e lesioni colpose in relazione alla
morte o alle patologie gravi riguardanti una quarantina di
operai dell'industria dismessa nel 2004 da Marzotto conseguenza,
secondo l'accusa, dell'esposizione a sostanze chimiche
utilizzate nei processi di produzione della fabbrica tessile. A
settembre scorso, dopo 7 anni di fase preliminare, si è giunti
all'archiviazione disposta dal Gip di Paola.
Il primo procedimento, invece, per i reati di omicidio
colposo, lesioni gravissime, omissione dolosa di cautele sul
lavoro e disastro ambientale si era concluso con l'assoluzione
piena degli imputati da tutte le accuse e in ogni grado di
giudizio.
Alle operazioni di questa mattina, con le forze dell'ordine
incaricate dell'esecuzione dell'ordinanza, i carabinieri della
locale stazione e la polizia municipale, era presente il sindaco
del Comune di Praia a Mare Antonio De Lorenzo, autore a
settembre scorso dell'istanza di dissequestro delle superfici,
accolta dal Gip. "Passati gli anni e viste anche le risultanze
dei ben noti procedimenti giudiziari, non aveva più senso
mantenere i sigilli sull'area", ha detto.
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