"Egregio Presidente, dopo due anni
siamo qui a rinnovarle il nostro appello, attraverso una lettera
in cui le elenchiamo le nostre preoccupazioni e le nostre
istanze, rimaste finora inascoltate dai rappresentanti politici
che l'hanno preceduta. Le foto che le invio parlano chiaro:
quello che vede, in particolare, è il degrado in cui versa il
parco De Simone, un piccolo 'polmone verde' che si trova proprio
al centro del quartiere, abbandonato da anni e dunque negato ai
bambini, costretti a giocare per strada anziché in uno spazio
pubblico a contatto con la natura, perché oggi quel luogo è in
preda a vandali e baby delinquenti". Comincia così l'accorata
lettera appello inviata alla premier Giorgia Meloni dal
presidente dell'associazione di volontariato Report con sede a
Napoli, Anna Ferrara, per segnalare il degrado in cui versa il
quartiere napoletano di Ponticelli.
"Ma la storia che le vogliamo raccontare - prosegue la
missiva - va oltre, è quella di Ponticelli, una delle periferie
napoletane più dimenticate e, nello stesso tempo, più bisognose
di attenzione e di interventi concreti ed efficaci da parte
delle istituzioni comunali, regionali e del Governo centrale. Un
territorio dove da anni vi sono grosse carenze in termini di
infrastrutture e spazi aggregativi per lo sport e il tempo
libero. Basti pensare ai tanti centri polifunzionali, alle
palestre, alle piscine vandalizzate, in attesa di
riqualificazione con i fondi del Pnrr. Ma soprattutto questo è
un quartiere che è stato storicamente tragico scenario di stragi
di camorra e di vittime innocenti della criminalità uccise per
errore".
"Finora - si sottolinea - abbiamo subito anche "l'onta" delle
passerelle di quanti sono venuti in questo territorio a chiedere
voti e a promettere tutto, anche se poi, in realtà, non hanno
fatto nulla per il quartiere e per i suoi cittadini onesti. La
criminalità è solo uno dei tanti problemi di questo quartiere,
ma oggi appare anche quello più grave. Ne esistono poi altri che
attengono ad un quasi inesistente welfare pubblico di Stato, al
quasi assoluto abbandono del territorio a regole illegali e
prevaricatrici imposte dalla violenza e dalla sopraffazione
della camorra. Ma noi possiamo attestare che le radici di questo
quartiere e la sua popolazione oggi sono in stragrande
maggioranza fatte di persone perbene e pacifiche, che desiderano
solo vivere e lavorare in pace, senza doversi preoccupare di
attraversare le strade mentre è in corso una "stesa" oppure
andare a fare la spesa, a prendere i figli a scuola e temere di
imbattersi in una sparatoria o un omicidio. Vorremmo assicurare
ai nostri figli - l'appello dell'associazione - un presente e un
futuro migliori. A nostro avviso serve però che lo Stato faccia
per intero tutta la sua parte, per consentire ai cittadini di
riconquistare la necessaria fiducia nelle Istituzioni finora
incapaci di affrontare e risolvere i problemi di questo
quartiere e di questa città".
"Confidiamo in un suo autorevole intervento - l'istanza che
proviene dalla lettera - affinché i problemi di Ponticelli
possano essere affrontati senza approssimazione e
superficialità, com'è stato fino ad oggi. La cittadinanza onesta
è pronta a fare la propria parte, ma riteniamo che il primo
passo lo debba fare lo Stato che ha il dovere, i mezzi e gli
strumenti per intervenire e risolvere. Siamo disposti a venire a
Roma, se lei ci vorrà ricevere, per manifestarle di persona
quanto qui brevemente esposto. Ringraziandola per l'attenzione
che avrà voluto dare al nostro appello, confidiamo nel suo
operato, che continuiamo ad apprezzare, dopo quanto fatto su
Caivano e il Parco Verde. Ma soprattutto - si conclude la
missiva - speriamo di poterla vedere un giorno, non molto
lontano, tra le strade del nostro quartiere, poiché siamo certi
che darebbe un segnale forte della presenza dello Stato che lei
rappresenta".
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