"La Juventus è imbattuta in
campionato, alcuni pareggi potevano essere delle vittorie e così
si è creato questo distacco in classifica. Ma le squadre
imbattibili non esistono, prima o poi devi perdere, e il nostro
unico obiettivo resta quello di vincere". Suona la carica
Antonio Conte. La Juve non conosce sconfitta e allora sabato
deve essere il suo Napoli la prima squadra capace di battere i
bianconeri nella sfida in programma al Maradona. Le due squadre
sono divise da 13 punti, una distanza che però non illude il
tecnico azzurro.
"La Juventus - ha detto Conte - è una squadra quadrata, con
giocatori forti, che fa la Champions e ha fatto un ottimo
mercato. E' un top club come Inter e Milan, di cui devi avere
grande rispetto, ma l'obiettivo è quello di vincere come in ogni
partita, perché tre punti sono fieno in cascina per noi. Sono
partite che, così come quella con l'Atalanta a Bergamo, servono
per l'autostima, sapendo che sono ad altissimo indice di
difficoltà".
Conte ricorda i tanti anni passati in bianconero: "Da
calciatore - ricorda - arrivai alla Juventus nel '91. Da
allenatore 14 anni fa è stata una grandissima esperienza. Oggi
cerco di essere migliore rispetto a quegli anni, ma anche a 24
ore fa, per il dovere di migliorarsi ogni giorno. Oggi mi sento
molto più completo, ho 55 anni, esperienze importanti anche
all'estero, da ct, in club importanti, ma so che devo sempre
migliorare per gestire il gruppo e i rapporti umani con le
persone del club, dirigenti, presidenti. Non ti devi mai sentire
appagato e cercare sempre l'eccellenza".
Un'eccellenza che ha portato il Napoli a guidare la
classifica con 50 punti in 21 match, capolista con l'Inter che
insegue. L'obiettivo ora è andare avanti su questa strada:
"Dobbiamo considerare ogni gara - spiega Conte - come la partita
per i tre punti. Sono partite che servono anche per l'autostima,
per capire a che punto siamo, come a Bergamo, sapendo che sono
ad altissimo indice di difficoltà e bisogna tenerlo bene a
mente, perché la Juve è un osso duro. Serve fare il percorso,
continuare quello che abbiamo iniziato, non possiamo pensare che
siamo già alla fine dopo sei mesi, significa non dare il reale
valore al tempo, al lavoro. Cosa manca? Finora siamo andati
spediti ma non ti puoi alzare e dire che sei pronto a vincere.
Lavoriamo per ottimizzare tutto, sarà per l'esperienza che ho,
ma voglio andare sempre cauto perché so che abbiamo bisogno di
altre step".
Step che riguardano anche il mercato: "Ogni finestra -
sottolinea Conte - ti può migliorare. Se non accade adesso, a
giugno dovrai farlo, perché vogliamo tornare in Europa e così
saremmo pochi. Rinforzarsi per il presente significa anche
costruire il futuro, come dimostra il mercato di questa estate
che vale per tanti anni visto che siamo stati bravi e anche
fortunati, perché non è facile non sbagliare neanche un
calciatore. Basta guardare il mercato di due anni fa - osserva
il tecnico pugliese - in cui furono spesi 100 milioni, come
sottolinea il presidente, e poi sono andati tutti via in
prestito. Bisogna agire senza buttare i soldi". "Io sono giunto
qui - le conclusioni del mister partenopeo - per dare una mano
al presidente in un momento di difficoltà e ho un gruppo con cui
so che posso andare in guerra, se arriva qualcuno che migliora
il gruppo altrimenti pedaliamo, pensando che in futuro la rosa
va migliorata se entriamo in Europa".
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