"La riforma che allarma tutta la magistratura, perché scardina l'assetto costituzionale del potere giudiziario e in futuro può porne in pericolo fortemente l'indipendenza, è certamente quella costituzionale sulla separazione delle carriere tra requirenti e giudicanti e il, conseguenziale, doppio Csm con la nomina a sorte dei componenti togati". Lo afferma Aldo Policastro, procuratore generale della Repubblica di Napoli, nella sua relazione in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Castel Capuano che si svolge con la partecipazione del ministro della Giustizia, Nordio.
"Una scelta, quella della separazione, - prosegue il Pg - che se motivata dalla temuta arrendevolezza dei giudici ai pubblici ministeri è platealmente smentita dalle alte percentuali delle assoluzioni, mediamente pari al 40 per cento, che continuiamo a registrare. Ma poi le carriere in concreto sono già separate se solo lo 0,53 per cento, mediamente negli ultimi 5 anni, ha cambiato funzione".
Policastro ha sottolineato che la preoccupazione della categoria è che "un pubblico ministero separato, isolato dalla giurisdizione, come accade in molti ordinamenti, è assai vicino, se non collegato, all'esecutivo: non vorremmo che accada".
Pg Napoli, riforma Csm lo indebolirà
"La separazione dei due Csm completerà il quadro che sarà ulteriormente peggiorato dalla riforma del suo sistema elettorale. I due Csm, frutto della sorte, saranno deboli e inclini alla burocratizzazione, senza alcuna investitura rappresentativa del corpo di cui dovrebbero tutelare l'autonomia e l'indipendenza". Lo ha detto il procuratore generale della Repubblica di Napoli, Aldo Policastro, nella relazione per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario alla presenza del ministro della Giustizia, Nordio. "L'istituzione dell'Alta Corte per la materia disciplinare - prosegue il Pg - completa il quadro certamente non rassicurante delle riforme ordinamentali. Sembra che tutto volga verso un indebolimento della magistratura e della sua funzione di controllo di legalità e di garante dei diritti delle persone". Il procuratore generale di Napoli ha proseguito affermando che "alle accuse generiche di parzialità preconcette formulate ad ogni piè sospinto nei confronti della magistratura, inquirente e giudicante, alla denigrazione e alla delegittimazione di cui essa è continuamente bersaglio, alle campagne volte a coprirla di un discredito indifferenziato, i magistrati tutti sapranno resistere con disciplina e onore".
Pg Napoli, riforme non migliorano efficienza processo
"Le riforme approvate e quelle in via di approvazione ci sembra che ben poco abbiano a che fare con l'efficienza e la ragionevole durata del processo". Così il procuratore generale della Repubblica di Napoli, Aldo Policastro, nella relazione per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario. "Mentre si assiste a provvedimenti ispirati a grande rigore - ha proseguito - dall'altro si ridimensiona la normativa penale di controllo della Pubblica amministrazione con l'abrogazione del delitto di abuso di ufficio e lo svuotamento del traffico di influenze. Inopinatamente poi si trasferisce in parte la competenza in tema d'immigrazione ai giudici delle Corti di Appello che ridiventano anche giudici di primo grado. Come questo possa giovare al buon funzionamento della giustizia e a raggiungere gli obiettivi del Pnrr è alquanto arduo capirlo".
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